La nuova variante JN.1 è sorta in Lussemburgo e si è ampiamente diffusa in Gran Bretagna e in Francia. Si attacca facilmente alle cellule umane.
Le caratteristiche della variante JN.1
JN.1 è la denominazione data all’ultima variante di Covid-19 che sta destando preoccupazione in Europa: si è diffusa per la prima volta in Lussemburgo, ma ha già contagiato diverse persone in Gran Bretagna, Francia e in altri Paesi tra cui anche gli USA.
È una diretta discendente di Omicron Pirola, e presenta una mutazione nella sua proteina spike che le permette di infettare facilmente le cellule, riuscendoci anche con un certo successo: dal 4 dicembre si contano 3.618 casi a livello globale, ma con tendenza a un forte rialzo.
Al momento in Italia la principale variante diffusa è Eris, discendente di Omicron che rappresenta quasi il 60% dei casi.
I sintomi della variante e la preoccupazione che sta destando
La UK Healt Security Agency in Gran Bretagna è stata la prima ad aver sottocategorizzato questa variante lo scorso 4 dicembre. È piuttosto simile alle prime varianti, come Alpha e Beta, e per questo sfugge più facilmente al sistema immunitario. Anche i sintomi sono standard: febbre e brividi, tosse, stanchezza, mancanza di respiro o difficoltà a respirare, dolore muscolare, mal di testa, perdita del gusto oppure dell’olfatto, congestione nasale e diarrea.
In ogni caso, gli esperti hanno evidenziato come JN.1 non genererebbe una sintomatologia più grave o fondamentalmente diversa, e quindi non rappresenti una minaccia più di quanto non abbiano fatto le precedenti varianti.