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Covid, variante Eris più resistente: lo studio italiano

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Covid, perché la variante Eris resiste agli anticorpi? La risposta da uno studio italiano

Secondo uno studio italiano, la variante Eris del Covid risulterebbe più resistente agli anticorpi, permettendole di mantenere le stesse capacità trasmissive di Omicron.

Covid, la variante Eris è più resistente?

Una ricerca condotta dall’Università dell’Insubria sulla variante Eris spiega la diffusione del nuovo ceppo covid in Italia negli ultimi mesi. Alla base ci sarebbe una maggiore resistenza agli anticorpi e una capacità trasmissiva simile a quella di Omicron e varianti precedenti. Questi due fattori spiegano quindi come la nuova variante stia diventando dominante e stanno facendo ricredere gli esperti sul fatto che le nuove varianti possano col tempo diventare meno diffusive.

Lo studio italiano

L’Università dell’Insubria, coordinata da Fabio Angeli del Dipartimento di Medicina e innovazione tecnologica ha elaborato uno studio ad hoc sulla variante Eris, pubblicato sulla rivista European Journal of Internal Medicine.

Come già riassunto precedentemente, lo studio ha preso in considerazione le capacità trasmissive della variante e la sua maggiore resistenza agli anticorpi.

Quest’ultima sarebbe causata da una particolare mutazione avvenuta nella proteina Spike che quindi le consentirebbe di sfuggire alle difes anticorporali, generate sia dalle infezioni precedenti che dai vaccini.

In particolar modo, gli autori dello studio dimostrano che la nuova mutazione fa comunque mantenere a Eris le stesse capacità funzionali di Omicron, variante che ha dominato la scena pandemica negli ultimi mesi.

“Ora più che mai è importante continuare a studiare e monitorare la diffusione delle varianti del virus, anche per indirizzare le future strategie preventive”, spiega Fabio Angeli.