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Crac Ferrovie Sud Est, arrestato ex amministratore Fiorillo

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Crac ferrovie sud est, più di 10 persone, tra cui l'ex amministratore Luigi Fiorillo, sono state arrestate dai Finanzieri di Bari

Crac Ferrovie Sud Est, 11 persone sono finite in manette. Le accuse a cui queste persone devono rispondere sono, a vario livello, bancarotta fraudolenta e dissipazione e distrazione di pesanti quantità di denaro. Tra le persone arrestate c’è anche Luigi Fiorillo, ex amministratore unico delle Ferrovie Sud Est. Ad effettuare questi 11 arresti sono stati i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria barese. Nel caso, sono indagate 29 persone in totale. I fatti contestati risalgono al periodo 2001-2015.

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Nuovi ed importanti sviluppi sul crac Ferrovie Sud Est. Ben 11 persone sono state arrestate dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Bari. Tra gli individui finiti in manette c’è anche un nome pesante. È quello di Luigi Fiorillo, ex amministratore unico elle Ferrovie Sud Est. I reati a cui devono rispondere gli arrestati sono bancarotta fraudolenta documentale, societaria e patrimoniale, dissipazione e distrazione di ingenti quantità di denaro.

Gli altri 10 nomi sono Angelo Schiano, presunto amministratore occulto e avvocato della società, a Fausto Vittucci, revisore e certificatore dei bilanci Fse, e agli imprenditori Ferdinando Bitonte, Carlo Beltramelli, Carolina e Gianluca Neri, Franco Cezza, a sua moglie Rita Giannuzzi e a suo figlio Gianluigi Cezza, e a Fabrizio Romano Camilli. I fatti risalgono ad un lungo periodo, che va dal 2001 al 2015.
Nei confronti di Nicola Alfonso, responsabile tecnico di Ferrovie Sud EstNicola Alfonso oggi pensionato, il gip ha applicato la misura del divieto temporaneo di esercitare l’attività di consulenza per la gestione della logistica aziendale.

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Le indagini

Il gip del tribunale di Bari, Alessandra Susca, ha disposto queste misure. Sempre da Susca, sono stati disposti anche dei sequestri patrimoniali per 90 milioni di euro nei confronti di 15 indagati. L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Roberto Rossi, i pm Francesco Bretone, Bruna Manganelli e Luciana Sivestris, avrebbe comprovato un crac da 230 milioni nella gestione della società partecipata dal ministero dei trasporti, concessionaria per la Regione Puglia del servizio ferroviario, acquistata 12 mesi fa da Ferrovie dello Stato. Attualmente è sottoposta ad una procedura di concordato preventivo in continuità.

L’indagine ha avuto inizio nel marzo 2016. La base di tutto è stata una relazione Andrea Viero, commissario di Ferrovie Sud Est. In questa relazione si evidenziano già le cause del dissesto, ossia una lunga serie di atti e decisioni che hanno progressivamente depauperato il patrimonio della società e compromesso gravemente il suo equilibrio economico-finanziario.

Gli ingenti debiti sarebbero stati causati dalla esternalizzazione a costi sempre maggiori di servizi informatici e contabilità, progettazione e direzione dei lavori, gestione dell’archivio, forniture di carburanti, compensi professionali ed altri servizi. Soprattutto, Luigi Fiorillo, oltre allo stipendio, avrebbe intascato 5 milioni di euro per attività di supporto, senza però averne le competenze. L’ex amministratore avrebbe agito su 39 appalti di lavori pubblici su tutta la regione, addebitandoli come spese per il personale e più di 7 milioni sottoscrivendo co.co.co. a proprio nome per attività mai svolte secondo l’accusa.