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Modena, donna carbonizzata: dà fuoco con un libro di scuola

omicidio

L'uomo arrestato per omicidio, stupro e tentato sequestro è stato incastrato da libro di scuola, utilizzato per bruciare (forse viva) una 31enne.

Finora aveva solo piccoli precedenti penali per furto e alcune segnalazioni come assuntore di droghe. Invece, in dieci giorni Raffaele Esposito avrebbe commesso tre reati gravi. Il 34enne di Savignano sul Panaro, in provincia di Modena, è accusato infatti di omicidio, violenza sessuale e tentato rapimento. Il tutto commesso in un arco temporale che va dal 24 agosto al 2 settembre 2018.

Da cuoco a maniaco seriale

L’uomo è stato arrestato dopo il tentativo di sequestro di una giovane straniera a Savignano sul Panaro. Per fortuna, la prontezza di riflessi della ragazza ha evitato il peggio. “Ovvio che in posto così piccolo, se mai la giovane fosse sfuggita al sequestro, lo avrebbe immediatamente identificato. Dunque a lui non sarebbe rimasta altra scelta. Insomma, non possiamo escludere che avrebbe potuto uccidere di nuovo” sottolinea infatti il comandante del nucleo operativo dei carabinieri Stefano Nencioni.

Ad incastrare Raffaele Esposito non solo la testimonianza della donna ma anche un video girato da una telecamera di sorveglianza di un’abitazione privata, che immortala l’uomo nel tentativo di afferrare la giovane. L’uomo è stato quindi arrestato ma, quando già in carcere, ha ricevuto la notizia di essere indagato anche per violenza sessuale e omicidio. La Procura è certa del fatto che è stato il 34enne ad aver violentato una donna che conosceva, a Zocca e pochi giorni dopo ucciso una prostituta di 31 anni in via Breda (zona San Cataldo). Il cadavere di quest’ultima è stato poi bruciato a San Donnino, alle porte di Modena. Un escalation di violenza che l’ha fatto diventare da un cuoco maniaco seriale e omicida.

Per fortuna Esposito ha commesso anche diversi errori. I carabinieri sono riusciti a mettere in relazione i tre fatti grazie al Gps a bordo dell’auto e al telefonino del sospettato. Inoltre, per appiccare il fuoco che ha carbonizzato Neata Vasilica Nicoleta, detta Nina, il 34enne ha utilizzato anche un libro scolastico della figliastra. Sul posto dove sono stati ritrovati i resti della romena, infatti, alcuni frammenti in cui si leggeva il nome della ragazzina.