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Beppe Fiorello: Lucano esiliato ma mafiosi liberi di agire

Beppe Lucano

Beppe Fiorello torna a difendere l'amico Mimmo Lucano, "esiliato" da Riace. L'attore denuncia: "Invece i mafiosi sono liberi ancora di agire".

Beppe Fiorello continua a dimostrare vicinanza e solidarietà a Mimmo Lucano, il sindaco che a Riace ha realizzato un modello d’integrazione invidiato da tutto il mondo ma indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’attore denuncia: “Ti hanno isolato e fatto fuori come fossi il peggiore dei mafiosi (liberi ancora di agire)”

Beppe Fiorello: Lucano è scomodo

“Mimmo Lucano il tempo ti darà ragione, hai regalato un sogno al mondo e lo faremo vedere, ti hanno isolato e fatto fuori come fossi il peggiore dei mafiosi (liberi ancora di agire). Sei scomodo perché tu hai il volto della Calabria giusta, nuova, libera e felice” scrive su Twitter Beppe Fiorello, aggiungendo l’hashtag #iostoconriace. Non è la prima volta che l’attore esprime solidarietà al sindaco di Riace, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Mimmo Lucano era per questo finito ai domiciliari. Scarcerato ieri, il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria ha però imposto al primo cittadino il divieto di dimora nel territorio del comune calabrese.

Riace è stato per anni simbolo di integrazione e accoglienza e nonostante “l’esilio”, Mimmo Lucano, che ora dorme in macchina, non ha alcuna intenzione di arrendersi. “È una questione politica. Bisogna portare in giro il messaggio politico di Riace” sottolinea. Al sindaco è stata offerta ospitalità un po’ da tutta Italia ma anche dalla Svizzera e dalla Spagna. Il presidente della Regione Toscana ha annunciato che sabato 20 ottobre andrà a Riace “in segno di solidarietà” mentre Luigi De Magistris e Leoluca Orlando l’hanno invitato rispettivamente a Napoli e a Palermo. “Potrei andarci, adesso vedremo. Ma penso di accettare” anticipa Mimmo Lucano.

Sempre al fianco del sindaco inoltre Beppe Fiorello, che a Riace ha girato la fiction “Tutto il mondo è paese” che la Rai però non ha voluto più mandare in onda, in attesa degli sviluppi dell’inchiesta. Dopo l’arresto, l’attore aveva esternato tutta la sua indignazione scrivendo, sempre su Twitter: “Mimmo, crederò in te più di prima. Qualcuno si porterà sulla coscienza la vita di un uomo straordinario, – avvertendo – io lo so che Mimmo non sopporterà questa vergogna, ora cerco parole per difenderlo ma mi rendo conto che non va più difeso, va amato come lui ama il prossimo”.