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Uliveto: sotto accusa la pubblicità discriminatoria

Uliveto

Si è rivelata un disastro la pubblicità che Uliveto ha promosso per festeggiare il secondo posto al mondiale della nazionale di volley.

Sarebbe potuta essere un’ottima occasione di promozione pubblicitaria per Uliveto, invece si è rivelata un vero buco nell’acqua. Sponsor della nazionale italiana di volley femminile, Uliveto ha acquistato una pagina pubblicitaria su diversi giornali per celebrare il secondo posto ai mondiali in Giappone. Come? Aggiungendo una bottiglia della loro acqua sulla foto della nazionale durante l’inno. E qui il dramma: la bottiglia infatti nasconde due giocatrici di colore. La società si difende, ma sui social piovono le accuse di razzismo.

La pubblicità discriminatoria

I malpensanti direbbero che Uliveto abbia cercato di sbiancare la nazionale femminile di pallavolo. Il tentativo infatti di festeggiare il loro piazzamento sul secondo gradino del podio ai mondiali in Giappone, infatti, si è rivelato una vera e propria gaffe, pesantissima, che ha scatenato i social. Nell’immagine pubblicata su diverse testate, infatti, che mostra la nazionale in posa durante l’inno, la bottiglia d’acqua minerale nasconde due giocatrici di colore, Miriam Sylla e Paola Egonu, peraltro vere protagoniste durante tutto il mondiale.

La replica di Uliveto

La foto ha fatto il giro dei social e non sono mancati numerosissimi commenti che puntano il dito contro Uliveto, accusandola di discriminazioni. Non si è fatta attendere neanche la replica dell’azienda, dopo qualche ora dall’inizio delle polemiche.

“Siamo davvero amareggiati” hanno dichiarato Patrizio Catalano Gonzaga, responsabile marketing dell’azienda “Per la pubblicità abbiamo usato una vecchia foto, che ci era stata fornita dalla Federazione. Non ci risulta che alcuna giocatrice sia stata coperta, molto più banalmente proprio non erano presenti. Ci sembra assurdo che qualcuno possa averci accusato di un simile atteggiamento. È tutta una montatura”