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Desirée, l'autopsia conferma: provò a opporsi allo stupro

Desirée Mariottini, il risultato dell'autopsia

L'autopsia eseguita sul corpo di Desirée ha confermato che la ragazza è stata drogata e stuprata ripetutamente mentre era cosciente.

Il risultato dell’autopsia eseguita sul corpo di Desirée Mariottini conferma la testimonianza dell’amica. La 15enne di Cisterna di Latina è stata drogata e stuprata ripetutamente. Nel referto del medico legale che ha eseguito l’esame si legge: “La minorenne, mediante costrizione delle braccia e delle gambe, veniva costretta a subire ripetuti rapporti sessuali”. Secondo quanto emerso dalla perizia, Desirée avrebbe cercato di opporsi alla violenza finché non ha perso conoscenza. La ragazza che ha assistito alla sua morte ha dichiarato: “L’hanno drogata, poi stuprata, poi drogata di nuovo e violentata ancora dalle 18. Fin quando alle due di notte era morta”. La sua testimonianza è avvalorata dalle parole di un senegalese che frequentava lo stabile. “L’hanno drogata e violentata”, ha raccontato.

Desirée Mariottini, le indagini

Per venerdì 2 novembre è previsto l’interrogatorio di garanzia di Yusif Salia, il quarto arrestato. “Apparteneva al branco che ha abusato sessualmente della Mariottini (approfittando della sua assenza di lucidità per assunzione di alcolici, stupefacenti e psicofarmaci)”, si legge nella dichiarazione del gip. “Ma (al di là di supposizioni e sospetti nutriti dalle fonti dirette o indirette) non si evince che sia stato proprio (o anche) il prevenuto a cedere alla vittima quel mix di gocce, metadone, tranquillanti e pasticche che avrebbe determinato la morte della ragazza per grave insufficienza cardiorespiratoria”.

Le indagini della polizia romana hanno portato all’arresto di quattro persone. Il 25 ottobre sono stati fermati due senegalesi irregolari (uno di 27 anni, Mamadou Gara, e uno di 43, Brian Minteh) e un nigeriano 40enne, Alinno Chima. Tutti e tre risultano avere precedenti per droga. Il gip di Roma Maria Paola Tomaselli ha convalidato il loro fermo il 27 ottobre. Il giorno precedente, la polizia ha fermato Yousif Salia, ghanese di 32 anni, a Foggia. L’uomo era vicino al centro di accoglienza di Borgo Mezzanone. All’uomo è contestato anche il possesso di 11 chili di marijuana.