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Novara, nuove regole di Polizia urbana: no abiti succinti

Canelli Novara

Novara: la maggioranza leghista approva un nuovo regolamento di Polizia Urbana, che solleva numerose polemiche. Per il PD "Un ritorno al 1929"

La città di Novara, a guida leghista, approva un nuovo regolamento di Polizia Urbana destinato a sollevare non poche polemiche. Tra i punti approvati, infatti, figura il divieto di legare bici ai pali, di riunirsi davanti ai locali pubblici, e di indossare abiti troppo succinti.

Una serie di punti che hanno sollevato un coro di disapprovazione, sia tra l’opposizione del PD, che tra le associazioni di categoria. I commercianti sono infatti preoccupati di incorrere in sanzioni anche nel caso in cui vendano ad esempio bottiglie d’acqua o di latte. E per questo hanno già richiesto un incontro con il sindaco.

Nuovo regolamento di oltre 60 punti

Il nuovo regolamento va ad aggiornare quello vecchio in oltre 60 punti, e viene stabilito il divieto di vendere bevande in contenitori di vetro, di bere alcolici in luoghi pubblici, e, appunto, di “Vestire in modo contrario al comune senso del pudore”.

Secondo la maggioranza leghista, nelle parole espresse dal sindaco Canelli, si tratta di un un regolamento “Di buon senso”. Un regolamento che racchiude in un testo unico norme già esistenti, ma che non erano organizzate in modo coerente. Regole che secondo il primo cittadino “Servono alla nostra Polizia Locale per far rispettare norme che garantiscono il decoro”. Ma, assicura Canelli, “Non abbiamo alcuna intenzione di metterci a fare i censori”.

Per il Pd, fermamente contrario al provvedimento, si tratta invece di “Un testo vergognoso”, che, con le norme sul senso del pudore presenti nell’atto, “Riporta Novara al 1929”. Un regolamento a cui il Movimento 5 Stelle non si è opposto, ma che non ha nemmeno sostenuto. I pentastellati, nel corso della votazione, si sono infatti limitati all’astensione .

Insomma, per quanto il sindaco prometta che il senso del decoro a cui si fa riferimento sia quello del 2018, e non quello del 1929, per gli agenti di Polizia Locale, se saranno chiamati a far rispettare le norme approvate, si prevedono tempi di duro lavoro.