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Svolta nel caso Anatrella "masturbavo i gay per guarirli"

Lille   Monseigneur Tony Anatrella   4

Un vescovo ha confermato le accuse che venivano mosse al monsignor Anatrella, accusato di masturbare gli omosessuali per curarli.

Una svolta sconcertante è avvenuta riguardo al caso del monsignore consultore dei Consigli Pontefici Vaticani, Tony Anatrella. Nel luglio scorso era stato accusato di abusare sessualmente altri uomini. Il prete da tempo sosteneva di poter guarire l’omosessualità attraverso una “terapia del corpo”. La cura prevedeva infatti sessioni di masturbazione reciproca con chiunque volesse esser “curato”. Un Vescovo della parrocchia di Remis in Francia ha riconosciuto pubblicamente il fatto che il prete ha effettivamente abusato di queste persone.

Sospeso il prete che masturbava i gay per curarli

Il vescovo intervenuto durante un’intervista radiofonica su un noto programma francese avrebbe infatti affermato: “Queste persone mi hanno rivelato le terapie corporali che, secondo loro, erano andate troppo in là. Ci sono dei gesti che lasciano un segno negativo su chi li subisce, al di là delle intenzioni più o meno chiare di chi li fa. Va riconosciuto che tali gesti hanno fatto del male a molte persone”. Il monsignore inoltre era stato sospeso dal vaticano. Il vescovo di Parigi aveva infatti affermato parole dure sul suo conto. “Non può più esercitare il suo ministero e gli è stata inoltre proibita “ogni attività terapeutica”.

Già dal 2008 vari ragazzi poco più che maggiorenni avevano accusato il monsignore di abusi, ma il giudice aveva deciso di archiviarle. Dal 2017 però la chiesa stessa ha deciso di aprire un’indagine interna sulla questione. Indagine che ha portato all’apertura di un vaso di pandora che ha distrutto la carriera dello “psicoterapeuta“.

Tony Anatrella era infatti molto conosciuto negli ambiti clericali. In Francia e in Vaticano era tenuto in molta considerazione per la teoria gender. Era inoltre esponente di spicco della sezione francese del movimento pro-famiglia. Il monsignore riteneva, tra le altre cose, che l’omosessualità dovesse esser considerata allo stesso livello dei totalitarismi europei di metà ‘900