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Aquarius cessa l'attività, interrotti salvataggi di migranti

Medici senza Frontiere chiude la Aquarius

L'Aquarius chiude. Ad annunciarlo è l'organizzazione di Medici senza Frontiere: "Una decisione dolorosa, ma purtroppo obbligata".

L’Aquarius chiude i battenti. L’annuncio è arrivato da dai Medici senza Frontiere: “Una decisione dolorosa”, commentano, “ma purtroppo obbligata”. Msf però non demorde, rilanciando la promessa che finché saranno lasciate morire delle persone, o in mare per la difficoltà del viaggio, o per le brutali torture delle autorità libiche, Medici senza Frontiere cercherà un modo per salvare la vita di quelle persone.

“Perso il principio di umanità”

Medici senza Frontiere ha solo parole amare: “Dopo due mesi in porto a Marsiglia senza riuscire a ottenere una bandiera, e mentre uomini, donne e bambini continuano a morire in mare, MSF e SOS Me’diterrane’e sono costrette a chiudere le attività della nave Aquarius”. Claudia Lodesani, di MsF ha commentato la vicenda come l’esatto esempio della perdita di umanità da parte dei Paesi europei.

Una grossa sconfitta non solo dovuta dalla mancata accoglienza per i migranti a bordo della Aquarius, ma anche all’atteggiamento perennemente ostile nei confronti delle associazioni umanitarie e ong intervenute per prestare soccorso ai migranti a bordo.

Aquarius e Diciotti

Aquarius e Diciotti. Due navi, due simboli dello scandalo mediatico avvenuto per i migranti. Per la Diciotti è dovuta intervenire la Chiesa, mentre la Aquarius è stata tenuta in un limbo, in attesa di poter finalmente far sbarcare i suoi passeggeri. L’intransigenza della Comunità Europea sembra essere l’emblema di una deriva conservatrice preoccupante. A dirlo, sono stati i vari Moscovici e Juncker, ma forse non ci si è interrogati sul perché di questa deriva. Forse una cattiva gestione della accoglienza dei migranti, unita a un travisamento dei dati relativi alla presenza degli immigrati stessi.

Non è un caso che in Agosto 2018, l’Istituto Cattaneo abbia evidenziato come la percezione dei cittadini europei della presenza di immigrati nel proprio territorio sia superiore alla effettiva presenza dei migranti stessi. In Italia il divario è netto: i cittadi pensano che le percentuali degli immigrati sia del 25%, quando invece, lo studio ha dimostrato che la loro presenza sul territorio sia del 7%. Motivo di questo divario? La propaganda dei partiti.