Andrea Cerabolini Un uomo di 58 anni residente a Mondragone, nel casertano, ma di origine moldava, ha ridotto in fin di vita la madre della compagna, che si rifiutava di rivelargli il luogo dove la figlia si fosse nascosta per fuggire alla sua violenza. Una aggressione brutale, perpetrata con l’uso di una bottiglia e una chiave inglese. Ad avvisare i poliziotti è stata l’ex compagna dell’uomo, una donna di 33 anni di origine polacca.
L’intervento della Polizia
La donna ha attirato l’attenzione di una pattuglia della Polizia Stradale di Caserta, che mentre di passaggio sulla Statale Domiziana si è vista comparire davanti alla macchina la donna. Che in evidente stato di agitazione ha chiesto l’intervento degli agenti presso la sua abitazione, affermando che la madre fosse in pericolo. Giunti presso l’abitazione, gli agenti hanno ritrovato la madre della donna trascinarsi fuori dal bagno con il volto sanguinante e altre gravi ferite su tutto il corpo.
La ricostruzione dei fatti
Secondo quanto ricostruito dagli agenti l’uomo aveva avuto una relazione con la 33enne, ma non voleva ora accettare la fine della loro storia. Recatosi presso l’abitazione della ex compagna con l’intento di ottenere da lei una prestazione sessuale, messo di fronte al suo rifiuto il moldavo aveva cominciato a picchiarla. Scappata fuori casa la giovane, e quindi persa di vista, l’uomo ha quindi cominciato ad infierire sulla madre, cercando di farsi rivelare il posto dove fosse andata a nascondersi.
La donna è ora ricoverata in prognosi riservata presso l’ospedale Civile di Caserta. Nosocomio presso cui è stata trasferita dopo un primo ricovero presso la Clinica Pineta Grande di Castel Volturno.
