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Sea Watch avverte l'UE: "Alcuni migranti rifiutano il cibo"

Sea Watch

La situazione sulla Sea Watch diventa critica. Alcuni migranti hanno cominciato a non mangiare, si teme per le loro condizioni mentali e fisiche.

Alcuni migranti a bordo della Sea Watch sembrano aver iniziato uno sciopero della fame. Dopo 17 giorni in balia delle onde del Mediterraneo, diverse persone soccorse hanno infatti cominciato a rifiutare il cibo, come comunica l’Ong su Twitter. “Temiamo che le loro condizioni mentali e fisiche si deteriorino in modo significativo. – avvertono gli attivisti – Non possiamo credere che tutto questo accada a solo poche miglia dall’Europa“. Sia Malta che l’Italia hanno chiuso infatti i loro porti alla nave, che ha soccorso 49 migranti al largo delle coste della Libia.

Berlino a colloquio con UE su questione migranti

“Ci sono ancora 49 persone in ostaggio perché l’UE rifiuta di trovare una soluzione” denunciano su Facebook gli attivisti della Sea Watch. “Finora solo la Germania, oltre a 30 tra città e Stati federali, hanno accettato di accogliere i migranti. Il fatto che questa decisione non sia stata presa giorni fa è esclusiva colpa del ministro dell’Interno Seehofer” denunciano.

Nel corso di una conferenza stampa a Berlino il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert ha annunciato infatti che la Germania si è detta disponibile a partecipare all’accoglienza dei profughi a bordo delle due navi Sea Watch e Sea Eye “nell’ambito di una soluzione solidale europea”.

Berlino ha chiarito di avere “intensi contatti e colloqui” con la Commissione UE per risolvere l’emergenza, chiarendo di “sostiene gli sforzi di Bruxelles” di queste ore, che si starebbe muovendo per mettere definitivamente in salvo queste persone, ormai allo stremo delle forze.