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Cesare Battisti, la disperata richiesta in carcere "Posso tenerla?"

Cesare Battisti, la richiesta in carcere

Cesare Battisti ha avanzato una richiesta al direttore del carcere di Oristano. L'ex terrorista vorrebbe tenere con sé la foto di uno dei suoi figli.

Cesare Battisti è ormai un detenuto del carcere di massima sicurezza di Oristano, in Sardegna, dove sconterà sei mesi di pena in isolamento diurno. Contravvenendo alle regole ferree del penitenziario, l’ex terrorista dei Pac avrebbe avanzato una richiesta al direttore: quella di poter tenere con sé la fotografia di uno dei suoi figli. Al momento non si hanno notizie certe circa la risposta della direzione del carcere. Sulle pagine di Libero si legge che la fotografia è stata presa in consegna dagli agenti penitenziari e tenuta da parte, insieme ai pochi altri effetti personali del detenuto.

“Non sono una belva, sono cambiato”

Battisti resta al momento in regime di alta sicurezza, sorvegliato speciale da parte degli agenti di Oristano per evitare che commetta atti di autolesionismo. Fonti del carcere fanno comunque sapere che ha diritto a quattro ore d’aria al giorno e che gli è stata fornita una televisione e l’occorrente per scrivere. Secondo quanto riportato da Libero, l’ex terrorista ha, almeno parzialmente, ammesso la propria colpevolezza davanti al direttore del penitenziario. “Vede, direttore, io non mi dichiaro innocente“, avrebbe affermato. “Non rinnego affatto il mio passato. Ma non mi accollo neppure tutto quello di cui mi accusano. Non mi sento un infame, la belva che descrivono. Sono stato condannato in contumacia, senza che mi potessi difendere. Questo ha un peso”.

“Ormai è tutto finito”, ha affermato, secondo fonti Ansa, non appena arrivato in prigione. “Ho 64 anni, sono malato, sono cambiato“. Le guardie carcerarie lo hanno descritto come un uomo “apparentemente sereno”, ma fonti vicine alla famiglia Battisti fanno sapere di essere preoccupate per la salute psicologica del detenuto. L’ex terrorista sarebbe “molto provato” dalla detenzione in Brasile e dall’ultimo mese di latitanza.