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Morto Giancarlo Minicucci, vicedirettore del Messaggero

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Giornalismo salentino in lutto. E' morto Giancarlo Minicucci, ex vicedirettore del Messaggero ed ex direttore del Nuovo Quotidiano di Puglia.

Il giornalista Giancarlo Minicucci è morto all’età di 67 anni. Giornalista, ex direttore del Nuovo Quotidiano di Puglia ed ex vicedirettore del Messaggero, era in pensione da alcuni anni e viveva a Roca, nel Salento. L’uomo era ricoverato all’ospedale di Tricase per un malore. Dopo essere stato operato d’urgenza sembrava essersi ripreso, ma è deceduto nella mattinata di mercoledì 23 gennaio. Lascia la moglie e tre figli.

La lunga carriera

Giancarlo Minicucci era una personalità conosciuta nel mondo giornalistico. La sua carriera si era svolta prevalentemente al Messaggero di Roma, dove aveva ricoperto diversi ruoli, tra cui inviato, capocronista, capo di Interni e Giudiziaria. Era poi diventato caporedattore centrale e responsabile della redazione di Pescara. Il 19 luglio 1999 era stato scelto dall’editore Francesco Gaetano Caltagirone per ricoprire il ruolo di direttore del Quotidiano di Brindisi, Lecce e Taranto, giornale che era da poco entrato a far parte del gruppo che fa capo al Messaggero. Sotto la sua direzione il giornale modificò parzialmente il nome della testata diventando Nuovo Quotidiano di Puglia.

Le parole di Carlo Salvemini

Carlo Salvemini, ex sindaco di Lecce, ha voluto ricordare Minicucci con un post su Facebook: “Ci ha lasciato una bella persona, un bravo giornalista, un salentino acquisito che decise di vivere la pensione tra Roca e Lecce. Giancarlo Minicucci è stato, per chi lo ha conosciuto, tutto questo, poi un non
dimenticato direttore del Nuovo Quotidiano: per rigore deontologico, passione per la notizia, attenzione per i lettori, legame con il territorio – ha affermato -. Lo piangeranno quanti lo hanno conosciuto amato e rispettato. Penso più di tutti quanti lavorarono al suo fianco. Soprattutto i più giovani per i quali si è sempre battuto per dare loro diritti e tutele riconosciuti a quelli della sua generazione e poi non più. Ti sia lieve la terra Giancarlo”.