> > Cardito, sorelle di Giuseppe in struttura protetta: furia dei genitori

Cardito, sorelle di Giuseppe in struttura protetta: furia dei genitori

patrigno cardito

Tragedia di Cardito, i genitori di Giuseppe fanno ricorso contro la sentenza del Tribunale che aveva tolto loro la potestà genitoriale.

Le conseguenza della tragedia di Cardito continuano a farsi sentire. Dopo la tragica morte del piccolo Giuseppe, bambino di sette anni ucciso per mano di Tony Sessoubti Badre, compagno della made, il Tribunale dei Minori di Napoli ha ottenuto la sospensione della potestà genitoriale per la madre e il padre di Giuseppe. Le due bambine sopravvissute alla tragedia sono quindi ospitate in una struttura protetta, lontano dai genitori. La madre e il padre delle due bambine, di otto e di quattro anni, hanno però fatto ricorso contro tale decisione del Tribunale dei Minori di Napoli.

Il ricorso dei genitori di Giuseppe, ucciso dal patrigno

Come riporta Fanpage l’udienza per accogliere o respingere il ricorso fatto dai genitori di Giuseppe si terrà lunedì 11 marzo. Prima di tale data le bambine saranno ascoltata da un perito di parte: uno psicologo a cui sarà assegnato il compito di valutare la loro condizione psicologica. Non è stato possibile portare a termine prima tale procedura perché la bambina di otto anni, massacrata anche lei da Tony Sessoubti Badre, ha dovuto lottare per rimanere in vita. Ora entrambe le bambine si trovano nella struttura protetta e lo psicologo potrà procedere con le valutazioni del caso.

La decisione sull’eventuale nuovo affidamento delle bambine ai genitori spetta ai giudici. In ogni caso le bambine stanno già svolgendo un percorso di riabilitazione psicologica che possa aiutarle nel superare la traumatica esperienza vissuta. Ciò che devono affrontare e superare non è solo la morte violenta del fratellino, ma l’aggressione subita a loro volta.