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Donna uccisa a Messina, l'SMS del fidanzato per depistare le indagini

Alessandra Musarra

Cristian Ioppolo massacra con calci e pugni, e forse poi la strangola, la fidanzata. Poi invia dal cellulare di Alessandra Musarra un messaggio.

“Papà aiutami, il mio ex ragazzo si trova qui e mi impedisce di aprire la porta”. E’ il messaggio partito dal cellulare di Alessandra Immacolata Musarra, nella mattina del 7 marzo 2019. Ma a scriverlo non è stata la 28enne. La giovane donna infatti era già morta. L’SMS è stato infatti un tentativo di depistare le indagini.

Un SMS per depistare

Quando il papà di Alessandra ha ricevuto il messaggio, è scattato subito l’allarme. Una volta giunti però nell’abitazione della 28enne in contrada Campolino, zona Santa Lucia Sopra Contesse, per la ragazza non c’era più nulla da fare.

La giovane è stata infatti ritrovata in una pozza di sangue vicino a letto. Sul corpo non ci sarebbero ferite d’arma da taglio né da fuoco. Stando ai primi esami autoptici, Alessandra era piena di lividi. Sarebbe stata infatti aggredita con calci e pungi, e forse poi strangolata. A determinarlo con precisione sarà comunque l’autopsia, disposta dalla Procura di Messina.

Nonostante l’SMS, i sospetti degli inquirenti però si sono concentrati immediatamente sul fidanzato di Alessandra, Cristian Ioppolo. In breve tempo, infatti, si è scoperto che l’ex di Alessandra non c’entrava proprio niente in questa terribile storia. Ioppolo è stato quindi portato poche ore dopo l’omicidio in questura per essere interrogato. Il 26enne, dopo ore di serrate domande, è crollato ed ha confessato il delitto. Il ragazzo è stato quindi portato in carcere, in attesa della convalida del fermo.

Il movente

Ancora da accertare con chiarezza perché Ioppolo si sia scagliato con così tanta furia contro la sua fidanzata. “Il movente è la gelosia e le condizioni economiche molto difficili” spiega in conferenza stampa il pm Marco Accolla titolare dell’inchiesta, come riporta lasicilia.it. “Convivevano da maggio del 2018 spesso litigavano e interrompevano relazione ma si continuavano a frequentare. – precisa – Ultimamente non dormiva a casa della ragazza”.

“Non c’era stato mai nessun segnale e per questo non è stato possibile evitare questo gesto fatto eclatante” chiarisce poi il procuratore aggiunto Giovannella Scaminaci. “Non c’era mai stata una denuncia. Mi auguro che chiunque in futuro sia vittima di questo tipo di episodi li denunci” esorta quindi.