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Parma, picchia e minaccia la moglie araba: "Vai a farti esplodere"

Parma, picchia la moglie araba

Per dieci anni l'ha picchiata con svariati utensili, minacciando lei e le figlie. In un'occasione l'ha colpita in faccia con del caffè bollente.

Un uomo di 45 anni residente a Parma è stato condannato a due anni e mezzo di reclusione per maltrattamenti a danno della moglie di origine nordafricana. La notizia è stata diffusa dalla Gazzetta di Parma. Il gup della città emiliana ha inoltre condannato l’imputato a un risarcimento da versare in separata sede civile, con una provvisionale di 10mila euro immediatamente esecutiva. Le violenze sono iniziate oltre dieci anni prima della sentenza e hanno coinvolto non solo la coniuge ma anche le figlie piccole, che hanno assistito alle percosse.

Parma, 45enne picchia la moglie

Tutto è cominciato nel 1998, quando l’uomo ha conosciuto quella che allora era una giovane ragazza nordafricana, con cui è convolato a nozze. Le differenze culturali e religiose non erano viste di buon occhio dalle rispettive famiglie, ma sembravano non costituire un ostacolo al loro rapporto. Ma, col passare del tempo, sono cominciati i primi episodi di violenza sia fisica che psicologica. Dalle minacce verbali, l’uomo è passato a schiaffi e percosse, utilizzando anche piatti e altri utensili come oggetto contundente contro la moglie. Tra i casi più gravi tra quelli testimoniati dalla donna c’è il giorno in cui il marito le ha gettato una tazzina di caffè bollente in faccia. In altre occasioni, la coniuge è stata colpita con un’insalatiera e un vaso.

“Tu sei la mia schiava”

Durante le liti e le colluttazioni, l’uomo le rivolgeva frasi offensive come: “Tu sei la mia schiava“, “Vatti a far esplodere in Siria” o “Io ti posso picchiare quanto voglio e tu non potrai fare niente. Non puoi neanche ammazzarti o divorziare, perché altrimenti le tue figlie avranno disturbi mentali”. Quando la donna è rimasta incinta, il marito ha provato a costringerla ad abortire, minacciandola di procurare sofferenze a lei e al nascituro. Anche l’educazione delle figlie era oggetto di discussione. L’uomo l’ha accusata di non saperle crescere in modo adeguato e di insegnare loro solo a truccarsi e depilarsi.

La denuncia

Nell’estate del 2018, la donna ha deciso di fuggire insieme alle figlie e di denunciare il marito, dopo che lui l’aveva violentemente spinta sul letto, provocandole dolorose lesioni. La polizia ha disposto un divieto di avvicinamento. L’uomo si è difeso negando ogni episodio di violenza e attribuendo i suoi scoppi d’ira alla frustrazione per gli attacchi terroristici in Medio Oriente.