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Viterbo, ucciso in negozio per tentata rapina: aveva cranio fracassato

Viterbo

A pochi giorni dagli arresti dal caso violenza sessuale, il proprietario di una jeanseria è stato ucciso durante un tentativo di rapina

Caccia all’assassino che ha ucciso nel suo negozio Norveo Fedeli, di 74 anni. Secondo la polizia avrebbe le ore contate l’uomo che venerdì 3 maggio durante il giorno avrebbe preso a sediate il commenrciante viterbese. Al vaglio le telecamere del negozio e della zona. L’uomo è stato ripreso durante la sua fuga. Si cerca un uomo sulla quarantina, di carnagione scura, forse straniero. E’ entrato nel negozio non curante della tanta gente al di fuori dall’attività. Dopo le minacce, lo avrebbe aggredito con uno sgabello. Così Viterbo è nuovamente scossa, a pochi giorni dagli arresti di un consigliere comunale e un militante di Casapound accusati di una violenza sessuale su una donna all’interno di un circolo privato.

Intanto nel pomeriggio di sabato 4 maggio, a Viterbo, è in programma un corteo contro ogni forma di violenza organizzato dalla Rete degli studenti medi.

Tentata rapina a Viterbo

Il titolare di una jeanseria, Norveo Fedeli, è stato ucciso nel suo negozio nel centro storico della cittadina, nello stesso quartiere in cui si trova il locale teatro del presunto stupro. Si ipotizza che possa trattarsi di un tentativo di rapina finita male.

I vicini confidano la loro paura. Insospettiti dal fatto che il negozio fosse ancora aperto dopo le 13, sono entrati e hanno trovato il corpo del commerciante riverso a terra in una pozza di sangue vicino la cassa. Inutile l’intervento degli operatori del 118. L’uomo aveva il cranio fracassato e sul capo ci sarebbe l’impronta di una scarpa. Così fa sapere l’Ansa. Per chi indaga sarebbe stato colpito varie volte alla testa con un oggetto contundente, forse una spranga o uno sgabello. Nel negozio è stata ritrovato una scia di sangue fino all’entrata: forse la vittima ha tentato di trascinarsi fino all’esterno per chiedere aiuto. Stando alla prima ricostruzione dei fatti, probabilmente Fedeli che abitava accanto al suo negozio stava per chiudere la jeanseria per la pausa pranzo quando gli aggressori sono entrati all’interno.

Tra chi vive e abita in zona qualcuno non esita a dire: “Ora abbiamo paura”. E sulla vicenda è intervenuto il segretario del Pd Nicola Zingaretti che su Twitter ha scritto: “Napoli, Viterbo: allarme sicurezza”. Immediata la stoccata al governo: “Dal ministro dell’Interno Salvini vogliamo qualche comizio in meno e qualche ora di lavoro al Viminale”.