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Peste in Madagascar, Antitrust: multa da 2 milioni a Costa Crociere

COsta Crociere

Programmate escursioni sull'isola colpita da un'epidemia di peste: viaggiatori in partenza non avvisati per tempo.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha inflitto a Costa Crociere una multa pari a due milioni di euro, in seguito all’accertamento di una pratica commerciale scorretta. La compagnia nel 2017 non avrebbe infatti informato tempestivamente che in Madagascar c’era un’epidemia di peste, e ciò necessitava quindi una variazione nel viaggio acquistato.

La pratica scorretta

Nel dettaglio, spiega l’Antitrust in una nota, “in occasione della vendita e organizzazione di due crociere denominate rispettivamente ‘neoRiviera’ e ‘Paradisi sul mare’, non ha fornito ai consumatori una informazione corretta e tempestiva circa lo stato di emergenza sanitaria in Madagascar, frapponendo inoltre ostacoli all’esercizio dei diritti dei consumatori connessi alle variazioni del programma di viaggio”.

All’epoca dei fatti nell’isola al largo della costa meridionale dell’Africa c’era un’epidemia di peste. A Costa Crociere viene contestato “di aver modificato gli scali previsti nel programma delle crociere interessate, con partenza rispettivamente ad ottobre e dicembre 2017, senza darne tempestiva comunicazione ai consumatori, i quali sono stati informati della necessità di variare l’iter di viaggio originariamente previsto, nel primo caso (‘neoRiviera’, ndr), a partenza avvenuta, nel secondo (‘Paradisi sul mare’, ndr), a ridosso della data di partenza“.

Violati i diritti dei consumatori

L’Antitrust chiarisce che in questa maniera i passeggeri non hanno avuto la possibilità di esercitare “il diritto di recesso dal contratto” oppure di “fruire della crociera senza le previste tappe in Madagascar, in questo caso con una congrua riduzione del prezzo“.

Invece, secondo l’Agcm “Costa Crociere ha continuato a pubblicizzare e vendere le crociere in questione, comprensive delle tappe in Madagascar, anche a seguito della diffusione dei comunicati sull’emergenza sanitaria da parte delle autorità locali e del Ministero della Salute, senza avvertire i consumatori di una possibile variazione del programma di viaggio”.