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Ergastolo per Roberto Russo: uccise la figlia 12enne nel catanese

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Giustizia per la famiglia Zizzo: Roberto Russo dovrà scontare l'ergastolo dopo aver ucciso la figlia più piccola e ferito la più grande a coltellate.

La decisione è stata confermata anche dalla Corte di Cassazione: ci sarà quindi l’ergastolo per Roberto Russo, il 51enne che cinque anni fa (nel 2014) uccise a pugnalate la propria figlia di soli 12 anni. Una vera e propria tragedia pensata e ragionata a tavolino quella avvenuta a San Giovanni La Punta, paesino situato nella provincia di Catania. I legali di Russo hanno provato in tutti i modi ad attenuare la pena al proprio assistito, ma la sentenza dei giudici è stata confermata una volta per tutte.

“Finalmente anche i tribunali riconoscono la violenza domestica”, ha detto alla stampa Simona Lanzoni, una delle responsabili dell’associazione Pangea Onlus, la quale ha accompagnato per tutto l’iter giudiziario la famiglia Zizzo. Prima del verdetto della Cassazione, Giovanna Zizzo, madre della vittima e moglie di Russo, ha manifestato in piazza Cavour insieme all’altra figlia, Marika, anch’essa vittima di alcune pugnalate del padre.

L’omicidio

La tragica vicenda nella provincia catanese avvenne il 22 agosto 2014, in un periodo durante il quale i due coniugi erano separati. Infatti, Giovanna Zizzo sospettava che il marito l’avesse tradita con un’altra donna. A Russo, però, la situazione di stallo con i figli e la moglie non piaceva e ha così deciso di vendicarsi. L’uomo organizzò una cena al ristorante con tutti i suoi quattro figli, i quali rimasero poi a dormire presso l’abitazione del padre. Durante la notte la follia: con un coltello Russo accoltellò Laura e Marika, le due figlie più piccole. Per la prima non ci fu scampo, mentre la seconda fu salvata grazie all’intervento dei due fratelli maggiori. Finalmente, arriva la condanna decisiva: Roberto Russo dovrà scontare l’ergastolo.