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Allerta terrorismo a Roma, è caccia a un giovane siriano

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"Domani a Roma andrò in paradiso". Allarme terrorismo in mattinata, ma la Questura esclude la presenza del sospettato in Italia.

È massima allerta nella Capitale dopo che la Questura ha diramato a tutte le volanti l’ordine di rintracciare e fermare un giovane siriano. Il ragazzo sarebbe infatti stato intercettato: al telefono con un altro ragazzo, diceva: “Domani a Roma andrò in paradiso”. Stando a quanto si apprende, gli agenti della Capitale avrebbero a disposizione una foto e una data di nascita, mentre il nome non è confermato. Dai controlli è risultato infatti avere tre profili Facebook. Alle pattuglie, stando alla nota diramata, si raccomandano massima attenzione e collaborazione con la Digos, che dovrebbe intervenire a seguito dell’identificazione.

Allerta terrorismo a Roma

Stando a quanto riferito da Il Corriere della Sera, che ha riportato la notizia, le generalità non sarebbero state divulgate e il motivo risiederebbe nel tentativo da parte delle forze dell’ordine di non bruciarsi la possibilità di controllare gli eventuali contatti che il sospetto potrebbe avere in città. L’unica cosa certa è che si tratti di un giovane siriano. Non è ancora stato chiarito se l’uomo fosse già nella lista dei “sospettati” sotto controllo preventivo.

La foto

Le pattuglie sarebbero in possesso di una foto che ritrae un ragazzo con la barba di origine siriana. L’immagine sarebbe stata scattata a Berlino, davanti alla porta di Brandeburgo e le forze dell’ordine stanno cercando di capire se possa essersi trattato di una scelta non casuale. Berlino è infatti la stessa città dove nel 2016 colpì Anis Amri, che dopo l’attentato al mercatino di Natale di Charlottenburg, è fuggito in Italia dove avrebbe avuto contatti con dei fiancheggiatori estremisti. Le forze dell’ordine temono che anche in questo caso, il ricercato possa fare affidamento su alcune conoscenze.

Allarme rientrato

È arrivata nella tarda mattinata la notizia che tutti attendevano: l’allarme terrorismo a Roma è rientrato. Dopo varie verifiche e controlli, la Questura ha escluso definitivamente la possibilità che il giovane siriano possa trovarsi nella Capitale o in Italia.