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Anziani maltrattati a Rovigo, violenze e minacce in una casa di riposo

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La Polizia ha emanato misure cautelari nei confronti di 9 dipendenti di una casa di riposo di Rovigo, accusati di aver maltrattato degli anziani.

Arriva da Rovigo un nuovo caso di anziani maltrattati tra le mura di quello che dovrebbe essere un luogo per loro sicuro: la casa di riposo. La Polizia di Stato ha eseguito 9 misure cautelari nei confronti di altrettanti dipendenti della struttura, accusati di aver ripetutamente messo in atto comportamenti lesivi della dignità umana degli anziani ospiti. Gli indagati sono otto operatrici sanitarie donne e un uomo, di professione inserviente, tutti residenti a Rovigo.

Anziani maltrattati a Rovigo

Come conseguenza delle misure cautelari il gip ha emanato un’interdizione nei confronti degli indagati, impedendogli di svolgere simili attività assistenziali all’interno di analoghe strutture sanitarie. Una misura presa dato il rischio consistente che gli accusati possano reiterare il reato. Tra i maltrattamenti che gli anziani subivano quotidianamente nella casa di riposo vi sono violenze fisiche, schiaffi, botte, offese, minacce e altri atti denigratori in generale.

Interrogato sulla vicenda, il direttore generale della casa di riposo Iras Giovanni Luca Avanzi si è mostrato sconcertato, affermando: “Non me lo spiego, mai avute segnalazioni dalle famiglie, né dai dipendenti. È intollerabile. Se le accuse venissero accertate prenderemmo ovviamente provvedimenti, intanto avviamo un’indagine interna”.

A far partire le investigazioni nella casa di riposo è stata la denuncia fatta da un’altra dipendente della struttura, probabilmente stanca di dover assistere passivamente ai maltrattamenti. Dopo che le Forze dell’Ordine hanno verificato la credibilità delle accuse, sono state infatti posizionate delle telecamere nascoste nelle stanze degli anziani. Le successive registrazioni hanno potuto così confermare la terribile realtà che ogni giorno si consumava tra quelle mura.

Le parole del Presidente del Veneto Zaia

In merito all’episodio di Rovigo è intervenuto anche il Presidente della regione Veneto Luca Zaia, che ha parlato di tolleranza zero nei confronti dei colpevoli: “Siamo sempre dalla parte della legalità, fra l’altro quella è una realtà commissariata. Noi non abbiamo il potere che hanno gli inquirenti per fare intercettazioni telefoniche, ambientali e pedinamenti. Ma se c’è qualcosa che non funziona ben venga l’azione delle forze dell’ordine e della magistratura: per me tolleranza zero. Poi ovviamente i processi non si fanno in strada ma nelle aule di Tribunale. Ma posso garantire che tutte le denunce che arrivano nei miei uffici vanno in Procura, in questo caso non ne ho avute”.