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Migrante arrivato dal Darfur, la sua storia: dal genocidio alla laurea

migrante arrivato dal Darfur

Ahmed Musa è arrivato a Lampedusa nel 2011 e ora ha ottenuto la laurea magistrale in Scienze Internazionali all’Università di Torino

Dopo essere stato abbandonato in un campo dai suoi aguzzini poiché ritenuto morto, è stato salvato da alcuni contadini. Inizia così la sua fuga verso la Libia. Tuttavia, dopo la caduta del governo di Gheddafi, è scappato di nuovo. Ahmed Musa, migrante arrivato dal Darfur e da 8 anni in Italia, ha finalmente conseguito un grande risultato. Con orgoglio e con il cuore pieno di soddisfazione, Ahmed ha consegnato una tesi sul genocidio del suo Paese, da cui è fuggito.

Migrante arrivato dal Darfur , la laurea

Ha conseguito la laurea magistrale in Scienze Internazionali presso l’Università di Torino. La tesi di laurea ha una dedica speciale al figlio Nelson Mandela, nome scelto in onore al famoso premio Nobel per la pace morto nel 2013. Ahmed è sempre stato uno studente modello: alle spalle ha una laurea in Economia, conseguita a Khartoum nel 2007. Nel suo Paese lavorava come insegnante, finché i miliziani governativi Janjawid, accusati di omicidi di massa, sono entrati a Entkena, la sua città. Così, nel 2008, lui e il padre vennero catturati e torturati.

Il papà non resistette ai patimenti subiti. Ahmed rimane sette mesi in prigione, ammalandosi gravemente. Questa la sua storia raccontata da Tpi.it. Credendolo morto, i suoi aguzzini decisero di sbarazzarsi di lui, abbandonandolo in un campo. Fortunatamente, poco dopo, Ahmed fu ritrovato da alcuni contadini, che subito gli prestarono soccorso. Immediata la fuga in Libia e da lì in Italia. Quel viaggio Ahmed lo ricorda bene: a bordo di una carretta del mare raggiunse Lampedusa. La traversata fu dura e molti compagni morirono di senti.

L’arrivo in Italia

Arrivato in Italia, viene accolto in un hotel della Calabria coinvolto in un progetto di accoglienza. Sfortunatamente però, molto presto si ritrova in strada senza niente.

Decide quindi di raggiungere Torino, dove trova un alloggio grazie ad alcuni connazionali. Poi la decisione di iscriversi all’Università, finanziando i suoi studi facendo ogni tipo di lavoro, dalle pulizie al cameriere. Dopo tanti sacrifici, impegno, costanza e dedizione, giovedì 5 settembre Ahmed si è laureato a pieni voti. Nella sua tesi di laurea, ha spiegato le ragioni del conflitto in Darfur, ricostruendone la storia anche grazie all’aiuto di altri 10 rifugiati. La sua ricerca ha ottenuto un punteggio di 90 su 110. Un grande orgoglio anche per la moglie, rifugiata e da poco mamma del piccolo Mandela.