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Omicidio Sara Di Pietrantonio: ergastolo per Vincenzo Paduano

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La Corte d'Assiste d'Appello ha definito non assimilabili i reati di omicidio pluriaggravato e stalking.

Si è concluso con una condanna all’ergastolo il processo bis per l’omicidio di Sara Di Pietrantonio, la studentessa 22enne strangolata e data alle fiamme nel maggio 2016 nel quartiere della Magliana, a Roma. La sentenza contro l’ex fidanzato, l’ex guardia giurata Vincenzo Paduano, è stata emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Roma. Il commento della madre: “Verdetto storico, aiuterà altre ragazze”.

Ergastolo all’ex fidanzato

Il processo di secondo grado si è aperto dopo il rinvio degli atti alla Corte di Cassazione affinché venisse rideterminata e aggravata la pena per l’imputato, l’ex fidanzato della vittima. La Corte Suprema ha scorporato il reato di stalking da quello di omicidio, che erano invece assorbiti nel giudizio di primo grado, concluso con una condanna a trent’anni di carcere per Vincenzo Paduano.

Omicidio Sara Di Pietrantonio

Il brutale omicidio che ha posto fine alla vita della 22enne Sara Di Pietrantonio risale al maggio 2016. La relazione con Vincenzo era cominciata due anni prima, nell’estate del 2014, nonostante la differenza di età e di stili di vita che li separava (studentessa lei, guardia giurata lui). I primi problemi nella coppia sono emersi a causa della gelosia di Paduano, raccontano le amiche di Sara, sfociata in comportamenti violenti e morbosi. Temendo un tradimento, il ragazzo aveva cominciato a seguirla e a controllare le persone che frequentava.

Quando Sara lo ha lasciato, lui l’ha convinta a un incontro con un tranello per poi strangolarla e bruciarla. La sua auto è stata trovata, anch’essa in fiamme, a poche centinaia di metri di distanza dal corpo, nel parcheggio del ristorante romano “La Tedesca”.