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Tar del Lazio sospende la revoca della protezione a Capitano Ultimo

Capitano Ultimo Calabria

Sergio de Caprio ha ringraziato il tribunale amministrativo per aver riconosciuto la sua situazione di attuale e concreto pericolo.

Dopo il provvedimento di revoca della scorta a Capitano Ultimo e il suo successivo ricorso, il Tar del Lazio accoglie le sue istanze e sospende in via cautelare la rimozione della protezione.

Sospesa revoca scorta di Capitano Ultimo

Il Ministero dell’Interno aveva emanato un decreto per revocare la scorta a Sergio De Caprio, il colonnello che contribuì attivamente all’arresto del boss mafioso Totò Riina. La motivazione data era stata la “mancanza di segnali di concreto pericolo“. Il Capitano Ultimo aveva così commentato sul suo profilo Twitter: “Nessun pericolo. La mafia non c’è più, è stato un gioco. Tutti invitati alla prossima cerimonia“.

Il suo legale, Antonino Galletti, aveva immediatamente presentato ricorso al Tar. Aveva infatti ritenuto ingiusto togliere la protezione ad un uomo che si è battuto contro la mafia e che corre il pericolo di ritorsioni.

Il Tar ha accolto la richiesta in sede d’urgenza e sospeso in via cautelare il provvedimento del Ministero. Un segno “che il colonnello De Caprio vive in una condizione di pericolo concreto“, ha sottolineato l’avvocato. Quest’ultimo ha altresì aggiunto che chi ha sacrificato la propria libertà per combattere la mafia ha il diritto di essere tutelato dallo Stato.

Il diretto interessato ha ringraziato il tribunale amministrativo, che ha ritenuto la mafia ancora un pericolo per i cittadini e la sua vita ancora sottoposta a pericoli. A differenza, evidenzia, di quanto non abbiano fatto il prefetto Alberto Pazzanese, direttore di Ucis, e il generale dei carabinieri Giovanni Nistri. Dopo la richiesta di revoca era anche stata indetta una raccolta firme in suo sostegno, che al 25 ottobre 2019 aveva raggiunto più di 85.000 persone.