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Bimbo ucciso Cardito, il medico legale: "Strozzato e colpito in testa"

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Sono scene raccapriccianti quelle raccontate dal medico legale in Tribunale: i due presunti aggressori di Giuseppe erano presenti in aula.

Al Tribunale di Napoli è giunto un racconto macabro che chiarisce come è morto il piccolo Giuseppe Dorice, il bimbo ucciso a Cardito lo scorso 27 gennaio 2019. Secondo il medico legale Nicola Balzano, infatti, il bambino di 7 anni sarebbe stato afferrato alla gola e strozzato. Poi il piccolo è stato colpito violentemente alla testa con una scopa fino a quando non avrebbe più potuto difendersi. Anche la sua sorellina ha subito violenza. Il medico legale ha usato l’espressione “condizione incompatibile con la vita” per descrivere quanto accaduto a Giuseppe. Infine, Balzano ha definito una “violenza brutale” quella subita dal bimbo di 7 anni e dalla sua sorellina. Vediamo come ha descritto la scena davanti ai genitori presenti fisicamente in Aula ma con lo sguardo basso e assente.

Bimbo ucciso Cardito: il racconto

I due imputati nel processo sull’uccisione del bimbo di 7 anni a Cardito sono il patrigno di Giuseppe, Tony Essobti Badre e la madre Valentina Casa. All’interno del Tribunale di Napoli, nel corso del racconto del medico legale sull’uccisione di Giuseppe, i due erano come spaesati. La madre aveva lo sguardo assente, mentre il patrigno dalle sbarre era inflessibile. Giuseppe è stato afferrato per il collo e strangolato con violenza. Non ha potuto difendersi ed è finito in “una condizione incompatibile con la vita“. Dopo le botte ricevute, però, il piccolo è andato prima in coma e poi è morto a causa di “traumi che hanno determinato l’interruzione delle fibre nervose del cervello”. Anche la sua sorellina, purtroppo, ha ricevuto delle botte.