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Protesta a Trieste contro agenti uccisi davanti alla Questura

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Una decina di persone si sarebbe radunata davanti alla Questura e avrebbe "brindato" all'assassinio dei due poliziotti.

Il 4 Ottobre 2019 gli agenti di Polizia Pierluigi Rotta e Matteo Demenego furono uccisi davanti alla questura di Trieste. Il loro killer, Alejandro Augusto Stephan Maran, da allora, si trova in carcere. Una decina di persone si sarebbe radunata vicino a dove si trova rinchiuso l’omicida e, con tanto di megafono e cartelloni, avrebbe “brindato” all’assassinio dei due poliziotti.

Il video della manifestazione è stato fatto da Il Giornale. Nelle immagini si può vedere e sentire una ragazza dire: “Di fronte a fatti del genere si sta zitti perchè delle vite umane sono state uccise. Che solo la voce di Stato si deve sentire. Ma questo a noi non ci sta bene. Non ci sta bene perché noi le lacrime per i due poliziotti uccisi non le versiamo”.

Protesta a Trieste contro agenti uccisi

I manifestanti vogliono anche capire “le cause sociali che portano a fatti del genere”. La leader continua dicendo che i due caduti hanno deciso di impugnare le armi servendo lo Stato e che la loro era una scelta consapevole. La ragazza aggiunge che alcuni lo fanno per lo stipendio, altri perché credono di dare una mano, altri ancora per avere un minimo di potere. “Sono caduti facendo quello che facevano: cioè un servizio che danneggia la libertà. Imponendo con la forza delle leggi di altri, i quali sfruttano questi loro servizi e attraverso di essi sfruttano le masse assoggettate di ignoranti”, dice sempre la ragazza. Poi conclude il suo discorso definendo gli agenti Pierluigi Rotta e Matteo Demenego dei mercenari.

Al momento non è ancora chiaro quando sia avvenuto questo comizio (forse sabato 16 Novembre 2019). La Digos ha già iniziato ad indagare. Durante la manifestazione era esposto uno striscione con scritto “La Libertà non si ingabbia” e l’inconfondibile simbolo dell’anarchia.