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Cellulari vietati in una scuola di Riccione: polemica tra gli studenti

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Gli studenti di un istituto alberghiero di Riccione non possono usare i cellulari nelle aule: questo è uno dei divieti imposti dalla dirigente.

Scoppia la polemica tra gli studenti di un istituto alberghiero di Riccione: i cellulari sono stati vietati all’interno delle aule. La dirigente Paola Frontini, infatti, ha dichiarato: “Dall’inizio dell’anno scolastico tutte le mattine alle 8, chiediamo agli studenti di depositare i cellulari in un cassetto. Li riconsegniamo alle 14, quando escono dalla scuola”. Tuttavia, Frontini ha anche precisato che “finora ne abbiamo concesso l’uso durante l’intervallo, ma ora stiamo provando a vietarne l’uso per sei ore consecutive”.

Riccione, cellulari vietati a scuola

Una regola che non piace agli studenti ma che giova alla loro salute e alla socializzazione. La dirigente scolastica e tutto il consiglio di un Istituto Alberghiero di Riccione hanno disposto il divieto di utilizzare i cellulari in classe. I ragazzi, infatti, consegnano i propri smartphone all’ingresso a scuola in modalità silenziosa. Nel caso in cui il dispositivo squillasse, inoltre, gli studenti prenderebbero una nota. Sono queste le regola ferree e i capisaldi che intendono promuovere la socializzazione e la comunicazione verbale tra gli studenti. Dallo scorso settembre, infatti, niente più cellulari a scuola e a breve ne verrà vietato l’utilizzo anche durante la ricreazione. “Cerchiamo di fargli capire che serve anche per trovare la fidanzata – ha scherzato la dirigente –. Stando sempre a testa bassa su smartphone e Iphone gli adolescenti imbastiscono relazioni virtuali, correndo il rischio di finire l’anno scolastico senza conoscere il compagno di banco. Un paradosso”.

“Questa campagna andrebbe fatta più nelle case, che a scuola – commenta ancora la dirigente Frontini –. La lezione senza telefono, come la divisa da indossare nelle ore di cucina, di bar o di teoria, è uno dei nostri capisaldi. I giovani cominciano a recepire il messaggio, ma è molto difficile, facciamo una fatica bestiale“.