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Sciopero Alitalia del 13 dicembre 2019: centinaia di voli annullati

Sciopero Alitalia oggi

Proclamato per il 13 dicembre 2019 uno sciopero del personale di Alitalia: moltissimi i voli annullati e a rischio cancellazione.

Centinaia di voli a rischio per la giornata di venerdì 13 dicembre 2019: l’ex compagnia di bandiera Alitalia parteciperà ad uno sciopero indetto da diverse sigle sindacali che interesserà anche la serata della vigilia e il giorno seguente.

Sciopero Alitalia 13 dicembre

Per limitare i disagi dei passeggeri, la compagnia ha già reso noti alcuni voli cancellati: cominciando dalla serata del 12 dicembre per terminare con la mattinata del 14, l’ammontare delle tratte cancellate è pari a 357.

Ha poi assicurato che ci saranno delle fasce di garanzia in cui i voli partiranno regolarmente, vale a dire dalle 7:00 alle 10:00 e dalle 18:00 alle 21:00 di venerdì. Per ridurre ulteriormente i disagi dei viaggiatori, ha anche garantito che utilizzerà aerei più capienti per le rotte domestiche e per quelle internazionali. In questo modo i passeggeri che vedranno i loro voli cancellati potranno effettuare una nuova prenotazione sui primi voli disponibili in giornata. La metà di loro dovrebbe quindi riuscire a prendere comunque un volo nello stesso giorno.

In alternativa potranno chiedere il rimborso del biglietto entro il 18 dicembre. Questa circostanza sarà però possibile solo nel caso in cui il volo sia stato cancellato o abbia subìto un ritardo superiore alle 5 ore.

I motivi dello sciopero

Lo scopo dei sindacati è quello di denunciare la crisi della compagnia, proprio nel periodo che vede il commissario unico Giuseppe Leogrande tentare per l’ennesima volta di rilanciarla. “Occorre un piano industriale di vero rilancio che garantisca investimenti e crescita, senza impatti sul fronte lavoro“, hanno spegato Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Ta.

Un altro dei motivi che li ha spinti a proclamare lo sciopero é la richiesta di un finanziamento strutturale del Fondo di solidarietà di settore. In merito a questo punto hanno anche scritto una lettera ai ministri del lavoro Catalfo, dell’economia Gualtieri, dello sviluppo Patuanelli e dei trasporti De Micheli.