> > Incidente di Corso Francia, Palombelli: "Anch'io passavo col rosso"

Incidente di Corso Francia, Palombelli: "Anch'io passavo col rosso"

barbara-palombelli

In merito all'incidente di Corso Francia, Barbara Palombelli esorta gli adulti a non essere ipocriti nei confronti delle due ragazze scomparse.

Anche Barbara Palombelli esprime la su opinione in merito all’incidente di Corso Francia dello scorso 22 dicembre, nel quale sono tragicamente morte le due 16enni Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann. La giornalista e conduttrice di Forum ha infatti criticato il clima di ipocrisia che aleggia attorno alle due ragazze, affermando che anche lei quando era giovane, in preda come molti altri agli impeti dell’incoscienza adolescenziale, era abituata a sfidare la morte passando con il rosso o andando in moto senza casco.

Barbara Palombelli sull’incidente di Corso Francia

In un messaggio pubblicato sui social nella giornata del 2 gennaio, Barbara Palombelli racconta di un’epoca non troppo lontana in cui coloro che oggi si definiscono adulti responsabili si comportavano esattamente come le due ragazze scomparse, aspramente criticate per la loro imprudenza: “Ero una scellerata, correvo in moto senza l’età e senza casco, passavo col rosso, con i miei cugini scendevamo in bici contromano la salita di Anzio, prendevamo il gommone e ci tuffavamo col motore acceso, nell’euforia degli anni Sessanta gli zii cacciatori ci facevano sparare e ci imponevano prove di coraggio”.

La giornalista afferma infatti di essere stata semplicemente fortunata, ma che in molte occasioni avrebbe potuto rischiare la vita esattamente come Gaia e Camilla: “Non mi sono mai drogata e non ho mai bevuto ma quando potevo, come tutti gli adolescenti del mondo, sfidavo la morte per iniziare la vita. Sono più umile di tanti di voi e credo di essere soltanto una fortunata sopravvissuta.

L’appello a tutti i genitori

Nel finale del post, la Palombelli lancia un invito a tutti coloro che si trovano a svolgere il difficile mestiere di genitore in questi anni, esortandoli a non rinchiudere i propri figli sotto una campana di vetro: “Purtroppo vedo tante ragazze e tanti ragazzi, privati dall’ansia dei genitori delle sfide classiche (moto, sci, avventure) che si ritrovano poi a sfidare la morte in altri modi. Si chiudono in casa (i maschi) smettono di mangiare o mangiano troppo (le femmine) o facendo altro. La verità è che al rito di iniziazione non si sfugge!!! Auguri e vi prego: basta ipocrisie”.