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Omicidio Alessandro Polizzi: l'assassino è libero dopo solo sette anni

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Dopo sette anni di prigione è stato scarcerato Riccardo Menenti, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Alessandro Polizzi nel marzo del 2013.

Ha suscitato polemiche in questi giorni l’avvenuta scarcerazione di Riccardo Menenti, autore nel marzo del 2013 dell’omicidio di Alessandro Polizzi, ucciso a colpi di pistola in quanto nuovo fidanzato dell’ex ragazza del figlio Valerio. Menenti, all’epoca condannato all’ergastolo e recluso nel carcere di Terni, è infatti stato rilasciato per decorrenza dei termini a seguito della sentenza emessa lo scorso 19 giugno dalla Corte d’Assise d’Appello di Firenze, che ne chiedeva la scarcerazione nel caso non fosse sopraggiunta una sentenza definitiva.

Omicidio Alessandro Polizzi: killer libero

Stando a quanto riportato da Giuseppe Tiraboschi, legale di Menenti, sarebbe stato richiesto un riconteggio della pena in base alle attenuanti generiche concesse a seguito della buona condotta tenuta durante il periodo di detenzione in carcere: “Riccardo Menenti in sei anni e mezzo è stato un detenuto modello: ha studiato sostenendo esami universitari, ha lavorato, non ha mai ricevuto un rimprovero. Pentito già da tempo, è cambiato profondamente. Ora fuori dal carcere, vive con ansia l’attesa di un nuovo verdetto che potrebbe cambiargli notevolmente la vita”.

Menenti è infatti tornato in libertà a seguito della mancata pronuncia del tribunale e dei ricorsi presentati alla Corte di Cassazione dai suoi avvocati e da quelli del figlio Valerio. Quest’ultimo venne infatti condannato a 16 anni e mezzo di carcere per la partecipazione all’omicidio di Polizzi seppur in un ruolo più defilato rispetto al padre, come affermato anche dalla corte di Firenze.

Il commento dei familiari di Polizzi

Parlando a nome della famiglia di Alessandro Polizzi, l’avvocato Nadia Trappolini non ha nascosto il suo disappunto per la decisione di scarcerare Menenti: “Ci auguriamo ora che il processo davanti alla Cassazione si celebri in tempi rapidissimi e si possa finalmente mettere la parola fine allo strazio della famiglia di Alessandro. Ci aspettiamo una conferma della condanna”.

L’avvocato Trappolini ha inoltre espresso forti dubbi in merito al decantato pentimento dell’assassino: “Riccardo Menenti pentito? Non ci risulta. In tanti anni non c’è stato mai un segnale: nelle aule di giustizia siamo stati fianco a fianco ma nemmeno uno sguardo. A parte le parole di circostanza pronunciate davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Firenze Corte d’Assise, che secondo i genitori della vittima sono state strumentali, volte all’ottenimento delle attenuanti, non ha mai chiesto scusa. Ben più grave il fatto che non si sia mai pentito. Un ulteriore dolore per i familiari”.