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Coronavirus a Varese: caso sospetto in donna cinese tornata in Italia

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Una donna cinese da poco rientrata dalla città di Wuhan è attualmente tenuta sotto osservazione a Varese per un caso sospetto di coronavirus.

Un caso sospetto di coronavirus è stato riscontrato nella giornata del 28 gennaio a Varese, in una donna cinese da poco rientrata nel nostro Paese. Stando a quanto riportato da fonti locali la donna è tenuta sotto osservazione presso il reparto malattie infettive dell’ospedale di Varese, assistita dall’infettivologo Paolo Grossi. Al momento tuttavia non si ha la certezza che essa possa essere stata contagiata dal temuto coronavirus e pertanto i medici si tengono molto cauti su eventuali diagnosi.

Caso sospetto di coronavirus a Varese

Secondo le poche informazioni a disposizione sembra che la donna sia da poco rientrata in Italia da una città nei pressi di Wuhan, la metropoli epicentro dell’epidemia di coronavirus e attualmente in stato di quarantena. Avvertiti i primi sintomi la paziente si sarebbe recata presso il pronto soccorso di Gallarate nella serata di lunedì 27 gennaio, ma da qui poi l’avrebbero indirizzata presso l’ospedale di Circolo di Varese.

La struttura infatti è l’unica attrezzata nella zona del varesotto per il trattamento di questo genere di patologie anche a causa della presenza in loco dell’infettivologo Paolo Grossi, uno dei maggiori esperti nazionali di malattie infettive.

La vicinanza con Malpensa

I sospetto sulla presenza del coronavirus in provincia di Varese sono anche dovuti alla vicinanza con l’aeroporto internazionale di Milano Malpensa dal quale transitano migliaia di passeggeri ogni giorno, molti dei quali provenienti anche dalla Cina. Proprio in questi giorni nello scalo aeroportuale sono stati intensificati i controlli per scongiurare la presenza del coronavirus, analogamente a quanto è stato fatto all’aeroporto di Roma Fiumicino.

Inoltre, malgrado non sia stata ancora accertata la presenza del coronavirus in Italia e in Lombardia, alcuni cittadini cinesi della provincia di Varese (in media una decina al giorno) stanno chiedendo di essere visitati presso i centri ospedalieri di Busto Arsizio e di Gallarate.