> > Coronavirus a Milano, 18enne in rianimazione al San Raffaele

Coronavirus a Milano, 18enne in rianimazione al San Raffaele

coronavirus milano rianimazione

Un ragazzo di 18 anni è stato ricoverato nel reparto di rianimazione del San Raffaele di Milano per un'infezione da coronavirus.

Non solo anziani: il Covid-19 mette a repentaglio anche la vita dei più giovani. A lanciare l’allarme sono medici e infermieri, che raccomandano anche a giovani e giovanissimi di restare a casa e seguire le direttive del governo. A sostegno della tesi degli esperti arriva da Milano la notizia di un ragazzo di soli 18 anni, ricoverato nella giornata di lunedì 9 marzo nel reparto di rianimazione del San Raffaele per un’infezione da coronavirus.

Coronavirus, 18enne in rianimazione a Milano

Isolare Lombardia e altre 14 province non è bastato. I troppi episodi di affollamento (per lo più a opera di giovani che non hanno voluto rinunciare a gite fuori porta e incontri con gli amici, vantandosi di non aver paura del coronavirus) hanno spinto il governo ad ampliare le norme relative alla “zona rossa” a tutta la penisola con un decreto entrato in vigore dalla mattina di martedì 10 marzo.

“La situazione è a dir poco drammatica” ha allertato un medico dell’Humanitas di Milano tramite i propri canali social, aggiungendo che “come medico non mi tranquillizza affatto che i più gravi siano prevalentemente anziani con altre patologie. La popolazione anziana è la più rappresentata nel nostro Paese. Vi assicuro, poi, che quando vedrete gente giovane che finisce in terapia intensiva intubata, pronata o peggio in Ecmo, tutta questa tranquillità per la vostra giovane età vi passa”.

“Ci sono ancora persone che sui social si vantano di non aver paura, ignorando le indicazioni, protestando perchè le loro abitudini di vita sono messe temporaneamente in crisi” continua il medico. Nel frattempo “il disastro epidemiologico si va compiendo. I casi si moltiplicano, arrivano a ritmi di 15-20 ricoveri al giorno, tutti per lo stesso motivo. I risultati dei camponi ora arrivano uno dietro l’altro: positivo, positivo, positivo. Improvvisamente il pronto soccorso è al collasso“.