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Coronavirus: muore in casa ma non ci sono le pompe funebri

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Un 75enne di Quarto è morto in casa, ma dopo aver accertato la positività al coronavirus, le pompe funebri non hanno potuto trasportarlo al cimitero.

Un 75enne di Quarto (Napoli) è morto in casa, ma dopo aver accertato la positività al coronavirus con il tampone, le pompe funebri non hanno potuto trasportarlo al cimitero.

Coronavirus, 75enne muore in casa

A Quarto, piccolo paese della provincia di Pozzuoli (Napoli), giovedì 19 marzo è morto Pasquale Esposito, 75enne affetto da diabete, e deceduto per cause non relative al coronavirus.

Terminata l’autopsia però il tampone effettutao venerdì 20 marzo ha confermato la positiva al covid-19 dell’uomo, ed è qui che sono iniziati i problemi per il figlio. Come da protocollo, per i deceduti positivi al virus, devono essere attuate misure sanitarie specifiche prima del trasporto al cimitero da parte delle pompe funebri, misure che però quest’ultime non hanno potuto applicare per “mancanza di strumenti per venire a casa a deporre il corpo di mio padre nella casa“, come racconta il figlio Luigi in un’intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno.

Positiva anche la famiglia

Come da disposizioni sanitarie, anche il resto della famiglia è dovuta sottoporsi ai tamponi. Oltre all’uomo deceduto, sono risultate positive la mogli e la sorella di Luigi.

Proprio quest’ultima aveva presentato per prima i sintomi, dopo che a fine febbraio era stata in uno studio dentistico in cui anche il dentista era risultato positivo al covid-19. Luigi, il fratello della ragazza, ancora non ha effettuato il tampone, visto che lui ora si trova a Milano e sta cercando disperatamente di risolvere questa situazione da oltre 800 chilometri di ditanza da Quarto.