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Coronavirus, l'appello di Giuseppe: "Non voglio morire per strada"

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Giuseppe è un uomo invalido che soffre di diabete: non avendo una casa è costretto a trascorrere la quarantena in macchina.

Soffre di diabete ed è invalido: Giuseppe (insieme alla compagna) è costretto a trascorrere la quarantena causa coronavirus in macchina perché non ha una casa. Il rischio che possa contrarre il virus è molto elevato: essendo una categoria a rischio, dovrebbe mettere in atto opportune precauzioni. Il 59enne di origina campana, ama residente da anni a Cesena, ha deciso di lanciare il suo appello: “Non voglio morire per strada, ho soltanto bisogno di una casa popolare“.

Coronavirus, l’appello di Giuseppe

Giuseppe Peluso ha 59 anni, è invalido e soffre di diabete: purtroppo è costretto a passare la quarantena in macchina. Lui e la sua compagna, infatti, facevano parte di un programma di protezione dello Stato per aver collaborato con la giustizia nel combattere la camorra in Campania. Da quando, però, sono stati denunciati dal vicino di casa (per una presunta aggressione), la coppia ha perso il diritto di alloggiare in quella casa. Da quel momento, dunque, hanno fatto richiesta per un alloggio popolare, ma il loro punteggio è risultato troppo basso. A nulla sono serviti i certificati attestanti lo stato di salute dell’uomo, che più volte ha tentato anche il suicidio. “Ho il diabete, faccio quattro insuline al giorno, ho avuto pure due ictus e sono invalido al 67%”.

Durante la pandemia di coronavirus, quindi, Giuseppe lancia un appello: “Sono disperato, cosa devo fare? Devo morire in mezzo alla strada?”. Quello di cui avrebbe bisogno al momento è una casa per potersi tutelare dal rischio di contagio.

Lui e la sua compagna al momento vivono nella loro macchina, una Multipla “che il mio datore di lavoro doveva buttare”, ha raccontato Giuseppe. Lui, un dipendente di una ditta di pulizia, ha molti debiti legati alla sua vecchia abitazione. “Ho comprato mobili, la tv – ha detto – e adesso devo pagare ogni mese 450 euro. Io però ne guadagno non più di 800, come faccio a permettermi un affitto?”. Posteggiati davanti al Comune, Giuseppe e la compagna raccontano la loro quarantena: “Prima facevo la doccia di nascosto in ospedale, adesso per fortuna c’è una signora che ogni giorno ci consente di farlo a casa sua”.

“Ma io non chiedo molto – ha aggiunto il 59enne -, ho solo bisogno di un piccolo appartamento. Il Comune di Cesena ha case popolari a disposizione: se potevo affittarne una, non facevo tutto questo”. Nonostante abbia richiesto un colloquio con il sindaco, non ha mai ottenuto alcun riscontro.