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Fase 2, avvertimento dei Lincei: si rischia "rampante ritorno dell'epidemia"

fase 2 Lincei

Sulla fase 2 la Commissione Salute dell’Accademia Nazionale dei Lincei ritiene che la troppa fretta possa causare un "rampante ritorno dell'epidemia".

Con l’inizio della fase 2 il nuovo coronavirus non può dirsi debellato: per questo motivo il secondo Rapporto Covid-19 della Commissione Salute dell’Accademia Nazionale dei Lincei mette in guardia sui possibili rischi di una ripartenza troppo frettolosa.

Fase 2, l’avvertimento dei Lincei: attenzione ai rischi

Con l’inizio della fase 2 i rischi si amplificano. Lo ha sottolineato la Commissione Salute dell’Accademia Nazionale dei Lincei, a cura di Maurizio Cecconi, direttore del dipartimento di Anestesia e Terapie Intensive dell’Irrcs Humanitas, e degli immunologi Guido Forni, dell’Università di Torino e Alberto Mantovani, direttore scientifico e presidente della Fondazione Humanitas.

“Se la lunga durata delle strategie di confinamento causa seri problemi sociali ed economici, una loro rimozione troppo affrettata potrebbe portare a un rampante ritorno dell’epidemia. Non mancherebbero conseguenze sanitarie e sociali ancora più devastanti”, avverto gli esperti dei Lincei. Nel documento si sottolinea che non è facile “cercare di incrementare la libertà individuale e di ridurre le restrizioni sociali mantenendo un attento controllo della diffusione dell’epidemia”. A rendere ancora più incerta la situazione è l’assenza di “linee guida facilmente applicabili ai Paesi occidentali”. “Si tratta di un’impresa che probabilmente sarà connotata da una serie di errori. E, successivamente, da una serie di misure messe in atto per riparare gli errori”. Così si legge nel rapporto dei Lincei.

I Lincei ribadiscono che è “essenziale” individuare e isolare i nuovi contagi. L’allarme resta alto soprattutto considerando la bassa percentuale delle persone che in Italia ha finora contratto il virus. Per gli esperti, infatti, il numero è molto basso. È “inferiore al 10% della popolazione, il che implica che la maggior parte delle persone sarà ancora del tutto vulnerabile al virus. Quindi hanno spiegato: “Quando viene attuata la mitigazione delle misure di blocco, il contenimento dell’epidemia o una sua violenta ripresa dipenderanno essenzialmente dall’efficacia più o meno elevata con cui viene messa in atto un’intensa campagna per individuare le persone infette. Soprattutto quelle che sono asintomatiche o che sono ancora pre-sintomatiche. Così si potranno isolare e tracciare efficacemente i loro contatti e metterli rapidamente in quarantena”.

La corsa vaccino

Resta importante la corsa al vaccino, ma la cautela è d’obbligo per evitare errori, i quali avrebbero gravi ricadute sulla salute. Lo rileva la Commissione Salute dell’Accademia dei Lincei nel rapporto Covid-19. “C’è una lunga lista di gravi malattie infettive verso le quali i vaccini non sono efficaci o lo sono solo parzialmente”, è l’avvertimento. Quindi si precisa: “Ogni malattia costituisce un problema immunologico a sé: anche oggi, con tutti i dati in nostro possesso, è difficile prevedere quale vaccino possa essere davvero efficace”.

Covid-19 è “una malattia molto giovane” e i virus a Rna come il SarsCov2 “vanno incontro a frequenti mutazioni, motivo questo per cui è spesso non facile preparare vaccini in grado di proteggere efficacemente”. L’urgenza di individuare il vaccino è tale proporre “di vaccinare dei volontari umani e, successivamente, di infettarli con il virus SarsCov2 in modo da verificare in tempi molto rapidi la reale efficacia del vaccino”. Tuttavia, per i Lincei, si tratta di un esperimento “eticamente controverso”.

Gli esperti hanno ribadito: La somministrazione del vaccino deve essere associata a un rigoroso studio della sua sicurezza. Questo punto assume una particolare importanza proprio perché un vaccino non è un farmaco per persone ammalate che stanno rischiando la vita quanto piuttosto un trattamento che viene somministrato a chi sta bene per prevenire il rischio di ammalarsi”.

Le scelte europee

Sulle misure prese a livello europeo hanno commentato: In Europa l’intensa interconnessione tra le nazioni dovrebbe imporre la messa in atto di misure coordinate, cosa che attualmente non appare essere sufficientemente considerata“. Ogni nazione, infatti, è “concentrata sui gravi e parzialmente differenti problemi interni”.

Per i Lincei però bisogna “tener presente che il ritorno dell’epidemia in una nazione europea potrebbe causare la re-introduzione di blocchi successivi. Ma anche l’introduzione di una serie di blocchi periodicamente ripetuti anche in altre nazioni. Sia il costo che la complessità sociale, politica ed economica di situazioni di questo genere appaiono essere molto elevati”.