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Coronavirus, minacce al camping: "Se ospitate dei lombardi sono guai"

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I titolari di un camping sulle rive del lago d'Idro hanno ricevuto minacce in merito all'eventuale arrivo di turisti lombardi affetti da coronavirus.

Arriva dalla provincia di Brescia un altro episodio di intolleranza che mostra come la psicosi da coronavirus abbia abbattuto ogni parvenza di convivenza civile, costringendo due titolari di un camping sulle rive del lago d’Idro a subire minacce esplicite mentre appare ancora incerto il riavvio della stagione turistica. Le due donne proprietarie del Camping Pilù, Claudia e Daniela, hanno infatti denunciato una lettera minatoria da loro ricevuta nella giornata di lunedì, nella quale venivano annunciate pesanti ritorsioni nel caso avessero ospitato nella loro struttura turisti provenienti dalla Lombardia colpita dalla pandemia.

Coronavirus, minacce a camping nel bresciano


La lettera di minacce, condivisa dalle titolari sulla pagina ufficiale del camping e sul gruppo cittadino del comune di Anfo, conteneva il seguente messaggio: “Se pensate di far arrivare dalla Lombardia infetta dal corona 300 o 400 persone che vanno nella vostra piscina, nel bar, nei gabinetti e docce a infettarsi a vicenda e poi girare nel nostro paese avete sbagliato. Non aprite o saranno guai al campeggio e alle macchine del parcheggio”.

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Un vile messaggio che le titolari hanno commentato con queste parole: “Con estremo rammarico vogliamo portare alla vostra attenzione l’ennesimo attacco e ingiuria probabilmente scritta da pochi cittadini o forse solamente da un singolo. […] Di certo non vogliamo incrementare le infezioni ne all’interno del campeggio ne nel paese , visto che noi questo paese lo amiamo e ci viviamo anche ..ma siamo convinti che la vita deve riprendere e così anche il turismo che è uno dei pochi sostentamenti che tiene in piedi il nostro piccolo paese”.

La replica delle istituzioni

Fortunatamente non è tardato ad arrivare un commento di solidarietà da parte di Umberto Bondoni, sindaco di Anfo, che sui social ha espresso vicinanza alle due titolari per le minacce ricevute: “Anfo senza turismo non vive, è come una pianta senza fiori. Ora aspettiamo le direttive del ministero e con il buon senso civico e le dovute precauzioni si riuscirà a ripartire. Auguro a tutte le nostre attività di ripartire al più presto, e a Claudia e Daniele esprimo la mia vicinanza e solidarietà.

In precedenza anche l’assessore al Turismo Renato Pelizzari aveva condannato il gesto, commentando personalmente sotto al post delle titolari: “In qualità di assessore al turismo mi dissocio da quanto riportato …si dissocia tutto il consiglio comunale e spero si dissoci anche il gruppo di minoranza. Spero che chi ha scritto si scusi e ritorni a ragionare. Spero pure che si compri un pc con il correttore automatico”.