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Morto giovane prof di educazione fisica per male incurabile

Niccolò sartoni

Morto giovane prof di educazione fisica, Niccolò Sartoni. Aveva una malattia incurabile con cui combatteva da tempo

Studenti e professori piangono la morte di Niccolò Sartoni, 28 anni, professore di educazione fisica. Stroncato da un male incurabile, viene ricordato dai vari istituti dove ha insegnato, sempre con il sorriso sulla faccia.

Morto Niccolò, giovane prof

Così giovane e così sorridente: sono in tanti a ricordare così Niccolò Sartoni, il giovane prof di educazione fisica che è scomparso a causa di una terribile malattia contro cui stava combattendo da anni. Il giovane Niccolò avrebbe compiuto 29 anni a luglio. Da tre anni lavorava all’Istituto Barbara Melzi, scuola di Legnano. Proprio le comunità di Legnano e di Busto Arsizio, città natale del professore, hanno voluto ricordarlo come “una persona dal sorriso contagioso“.

Il ricordo del dirigente scolastico

“Ci sono persone che svolgono la professione di docente; sono brave, preparate e ottengono anche ottimi risultati dai loro studenti -sono le parole del dirigente scolastico Flavio Merlo-. Sanno comunicare la loro disciplina e la trasmettono con efficacia. Poi ci sono persone che sono docenti ed educatori; anche loro ottengono ottimi risultati dagli studenti, ma i ragazzi non apprendono solo una disciplina perché li guardano quando spiegano, li osservano quando si muovono, li fissano quando parlano facendo propri i modi di dire e le espressioni dei prof. Non c’è distinzione tra ciò che insegnano e ciò che sono, non c’è frattura tra le loro richieste e il modo di porsi. Ascoltano i ragazzi e i ragazzi sanno di essere presi sul serio, non hanno timore di entrare in relazione con gli studenti e gli studenti ne riconoscono il ruolo e l’autorevolezza; non alzano la voce, basta uno sguardo. Il prof. Sartoni era così. La sua giovane età e la materia di scienze motorie lo avvicinavano ai ragazzi, ma la sua preparazione e la solidità morale lo rendevano credibile, un adulto a cui guardare, un uomo da stimare e apprezzare. Non un insegnante, ma un testimone delle sue passioni e dei suoi valori. Sono passati solo tre anni dal suo arrivo alla Barbara Melzi, ma la facilità alla relazione, la condivisione dei valori educativi, la disponibilità a mettersi sempre in gioco con serietà e il sorriso radioso anche quando non mancavano le ombre e le difficoltà rendevano Niccolò collega da sempre”.