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Terrore sul Vesuvio, rapine alle coppiette: quattro giovani arrestati

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I militari hanno fermato gli autori di diverse rapine alle coppiette in provincia di Napoli: i colpi andati a segno.

Rapine alle coppiette che si appartavano sul Vesuvio. I carabinieri hanno arrestato quattro giovanissimi, tra cui alcuni insospettabili, che erano diventati l’incubo di chi decideva di concedersi un po’ di intimità in provincia di Napoli. L’operazione è stata effettuata dai militari della tenenza di Ercolano.

Rapine alle coppiette: gli indagati

I carabinieri hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un 20enne di Volla già noto alle forze dell’ordine ed altri tre giovani incensurati di età compresa tra i 19 e 22 anni. Per loro è scattata l’accusa di rapina aggravata in concorso. I colpi sarebbero stati messi a segno nel corso della notte tra il 17 ed il 18 giugno nei pressi della sede dell’Osservatorio Vesuviano ad Ercolano.

Le vittime dei rapinatori

Stando alle indagini effettuate dalle forze dell’ordine i quattro approfittavano del buio e della zona isolata per agire. Il Vesuvio è frequentato soprattutto da coppie in cerca d’intimità in auto e da turisti. L’inchiesta si è concentrata soprattutto su due coppie di ragazzi vittime dei rapinatori.

La chiave inglese

I quattro avrebbero accerchiato prima una e poi l’altra, le coppie appartata nella zona alta detta “del cono” utilizzando come arma una chiave inglese. I rapinatori sono riusciti a sottrarre loro uno smartphone e denaro contante. Dopo i colpi sono immediatamente scattate le indagini delle autorità grazie alle descrizioni fornite dalle vittime ed ai controlli effettuati sul territorio.

Fermo convalidato

I rapinatori sono così stati identificati e trovati presso le loro rispettive abitazioni nell’hinterland vesuviano. Durante le perquisizioni è stato rinvenuto e sequestrato il denaro contante provento del reato ed anche una “replica” di una pistola Beretta alla quale era stato tolto il tappo rosso. Il fermo è stato convalidato e i quattro sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.