> > Coronavirus a Vicenza, positiva la donna cinese vicina al manager

Coronavirus a Vicenza, positiva la donna cinese vicina al manager

Coronavirus Vicenza donna cinese

Positiva al coronavirus un donna cinese vicina al manager, caso indice del focolaio di Vicenza. La quarantenne non ha fornito i propri contatti.

Sono ancora molti gli interrogativi sul focolaio di coronavirus di Vicenza, nato da un manager tornato da un viaggio in Serbia che ha rifiutato il ricovero. Tra i tanti dubbi c’è anche il caso di una donna cinese, quarantenne residente in Italia da oltre dieci anni, che la sera di domenica 28 giugno ha caricato in auto il manager per accompagnarlo al pronto soccorso. Anche lei è positiva e al momento si trova in isolamento domiciliare nella sua casa padovana di Cadoneghe. I dubbi in questi caso riguardano il fatto la donna non abbia voluto fornire la lista dei suoi contatti e informare l’Ulss del suo lavoro.

Coronavirus Vicenza, positiva donna cinese

Stando a quanto riportato dal Gazzettino la donna cinese si sarebbe presentata il 29 giugno al Pronto soccorso di Schiavonia con vomito, febbre e diarrea. Prima avrebbe detto di essere disoccupata, poi di gestire una profumeria ad Adria e di aver svolto attività anche a Lozzo Atestino, Agugliaro, Veggiano, vicino a Vo’. Anche il manager, il caso indice, non ha aveva detto nulla sulla sua rete di contatti, continuando a fare una vita normalissima.

Il quotidiano Libero riporta alcune dichiarazione della donna cinese che chiariscono la sua posizione e spengono, in parte, le maligne voci circolate in questi giorni. “Noi siamo amici tramite una mia zia – ha detto la donna cinese – che vive nel suo paese e che lui ha conosciuto per motivi di lavoro. Quella domenica il suo aiutante domestico non c’era, lui non si sentiva bene e mi ha telefonato alle 10 di sera per chiedermi aiuto. Aveva un po’ di tosse e altro malessere. Io con la mia macchina sono partita da Cadoneghe e sono andata a prenderlo per poi accompagnarlo in pronto soccorso a Noventa Vicentina. Ha fatto il tampone e io l’ho aspettato fuori. Poi mi ha comunicato che era positivo al Coronavirus, non ce lo saremmo mai aspettato. Da lì è stato trasferito a Vicenza e io l’ho sentito solo un’altra volta”.