Un’usanza atavica e dura da estirpare dal territorio siculo: le corse clandestine di cavalli sull’Etna, ma anche nella vicina Messina nel rione Giostra, sono all’ordine del giorno. I cavalli vengono allenati quotidianamente, chi vive in zona lo sa ma non può far nulla. Qualche volta le autorità competenti riescono a sgominare la corsa clandestina. Non è solo piacere di ‘correre’, ma anche un giro di affari da migliaia di euro: le corse clandestine di cavalli sull’Etna valgono migliaia di euro grazie alle scommesse. Da sempre dietro c’è l’ombra oscura della mafia: il giro, infatti, è controllato da alcuni boss locali.
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Le corse clandestine di cavalli sull’Etna
Lo scorso 12 luglio una delle tante corse clandestine sull’Etna è stata interrotta dall’arrivo dei carabinieri. La scena è stata sempre la stessa: due fantini ad incitare i cavalli tra i tornanti di Palagonia – frazione etnea – mentre un carosello di scooter li seguiva a tutta velocità. E molti avevano lo smartphone in mano per poter diffondere sui social il video delle gare di cavalli. Ad avere la peggio, in questa folle usanza, sono gli animali stessi.
Nell’ultima gara clandestina sull’Etna fermata dai carabinieri si è registrata la morte di uno dei due cavalli coinvolti nella corsa. Il calesse si è distrutto e il povero animale è morto a causa dei traumi dovuti alla drammatica caduta. Il fantino è riuscito a dileguarsi mentre l’altro è stato bloccato dai carabinieri che lo hanno individuato. Ma niente ferma le corse clandestine di cavalli sull’Etna: il 20 luglio, infatti, un video su Instagram ha immortalato l’ennesima gara. Una situazione che non sembra conoscere una risoluzione nonostante i proclami della politica.
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