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Coronavirus, 14 ragazzi contagiati in Sardegna: “Non siamo untori”

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Aumentano i contagi di persone tornate dalla Sardegna. Una ragazza riporta sul Corriere della Sera, come una comitiva intera sia stata contagiata.

Continua a crescere il numero di contagiati dal Coronavirus che negli ultimi giorni sono rientrati dalle vacanze in Sardegna. Molte di queste persone in particolare sono state in vacanza nella splendida Costa Smeralda. Purtroppo molti di loro al rientro hanno dovuto ingoiare un boccone amaro perché in seguito al tampone, una buona parte è risultata positiva al Coronavirus. Questo è quello che è accaduto anche ad una comitiva di 14 ragazzi, tutti giovanissimi e tutti nella fascia di età tra i 25 e i 27 anni. Una di loro, una ragazza di 26 anni residente a Milano, ha voluto raccontare la sua esperienza sulle pagine del Corriere della Sera.

Coronavirus, contagiati dopo il ritorno dalla Sardegna

Una comitiva di 14 ragazzi, tutti nella fascia di età tra i 25 e i 27 anni, ha trascorso il Ferragosto a Porto Cervo, in Costa Smeralda. Al rientro però un campanello d’allarme nel gruppo di WhatsApp, si è trasformato in una vera e propria bomba ad orologeria. Il primo infatti ha scritto in chat di avere la febbre a 38.5. Da lì un vero e proprio bollettino sullo stato di salute del gruppo. Poi il tampone e l’annuncio di essere risultati positivi al Coronavirus.

“Siamo tutti in quarantena e in una chat ci sosteniamo a vicenda, ma siamo solo al giorno due. Molti di noi sono asintomatici, altri hanno i sintomi dell’influenza. Io ho avuto la febbre a 37.5 appena rientrata, il 18, ora sto benissimo. Non volevamo certo finisse così questa vacanza. Molti di noi, positivi, in discoteca non ci sono neanche mai andati, eppure…”. Si tratta di parole che molto ci dicono su quella fascia di ragazzi che sono andati in vacanza per il semplice gusto di farlo, ma che ci dice altrettanto su quanto ogni distrazione possa essere in qualche modo fatale.

La ragazza: “Non chiamateci untori”

Inutile dire infine che la positività di questi 14 ragazzi ha messo non poco in difficoltà le loro famiglie che naturalmente hanno reagito anche con delle arrabbiature. Un tasto dolente che però ha dato modo alla ragazza di sfogarsi e dire pubblicamente la sua:“Le nostre madri? La mia mi ha detto che sono un’incosciente, che c’era da aspettarselo che sarebbe finita così. Siamo stati in casa durante tutto il lockdown, abbiamo rispettato le regole alla lettera, oggi per la società noi ragazzi siamo i nuovi untori. La verità è che le discoteche non andavano aperte, andare a ballare distanziati è impossibile. Lo dico io che non ho rinunciato a una festa. Ma se ci hanno permesso di tornare in pista, perché non avremmo dovuto farlo? Non abbiamo fatto nulla di illegale.” ha concluso la ragazza.