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Covid, Lopalco: “Tamponi non solo ai sintomatici ma anche ai contatti stretti”

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Emergenza Covid, Lopalco è per allargare il cerchio, tamponi anche a tutti i contatti

Il Coronavirus incalza e i contagi aumentano giorno dopo giorno. L’Italia è allo stremo. L’epidemiologo Pier Luigi Lopalco ha dichiarato: “Se proprio dobbiamo scegliere, dovremmo fare i molecolari agli asintomatici” e a tutti i loro contatti per evitare che l’epidemia prenda il sopravvento.

Covid, Lopalco: “Tamponi non solo ai sintomatici ma anche ai contatti stretti”

Il sistema sanitario è sotto pressione, sono stati effettuati 170mila tamponi e dovranno essere moltiplicati senza prendere in considerazione ciò che comporta: le lunghe code di attesa per poter essere sottoposti al test, il personale sfinito, i laboratori che lavorano a ritmi incalzanti e cittadini che nonostante i sintomi si ritrovano a dover aspettare anche più giorni per effettuare il tampone. 

Le regioni hanno presentato al Governo una proposta supportata da un team di scienziati tra cui il professor Giorgio Palù. Dato che l’epidemia del Coronavirus è arrivata a toccare numeri importanti potrebbe essere inutile effettuare i tamponi a coloro che sono asintomatici al fine di concentrare le forze su sintomatici e sui loro contatti stretti. Secondo il ministero il tracciamento deve invece proseguire nonostante le problematiche che questo comporta, tuttavia è ipotizzabile lo stabilire un determinato numero di test inappropriati. 

Covid: sistema allo stremo. I tamponi rapidi

Questo perché data la situazioni i medici di famiglia sono propensi a rilasciare facilmente le richieste per fare l’esame e con l’inizio dell’anno scolastico il sistema è stremato e già in tilt. Dato comprensibile poiché per ogni studente trovato positivo al Covid si richiede il tampone per tutta la classe e per tutto il corpo docenti. Il sistema con questi ritmi non ce la può fare ameno che non si ricorra ai tamponi rapidi, metodo oramai diffuso che, per esempio è stato utilizzato 250mila volte nel Lazio, anche se il dato non rientra tra i numeri ufficiali. In merito il Ministero della Salute, una volta ricevuto l’ok del team di esperti procederà nel rivalutare questo tipo di esame. Il tampone rapido fornisce un esito in solo 30 minuti al contrario del molecolare che richiede 48 ore. Con il tampone rapido si avvia una specie di scrematura al fine di procedere con il tampone molecolare solo per quei casi risultati con quantità di antigene elevate.

Tamponi solo ai sintomatici: “Sarebbe un passo in indietro”

Sono molti gli scienziati che ritengono si debba limitare il tampone solo a chi presenta dei sintomi. In merito ha specificato il professor Luca Richeldi, membro del Comitato tecnico scientifico: “Sarebbe un passo in indietro, torneremmo alle lacune della prima fase quando si faceva il test solo ai sintomatici“.

L’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, assessore Politiche sanitarie per la Regione Puglia ha asserito che i test andrebbero fatti agli asintomatici dato che chi presenta i sintomi è un dato di fatto che abbia contratto la malattia. Lopalco ha infatti dichiarato: “Se proprio dobbiamo scegliere, dovremmo fare i molecolari agli asintomatici. Voglio dire: in questa emergenza, chiunque abbia i sintomi del Covid andrebbe seguito e curato, dando per appurato che ha quella malattia. Allo stesso modo non dobbiamo rinunciare a tracciare tutti i contatti, anche se asintomatici, con il tampone. In altri termini: dobbiamo sempre allargare il cerchio, seguire i contatti, altrimenti l’epidemia sfugge“.