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Zuccatelli commissario, quando diceva: "La mascherina non serve a un ca**o"

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A poche ore dalla sua nomina a commissario per la sanità in Calabria spunta un video in cui Giuseppe Zuccatelli nega l'utilità della mascherina.

Non è nemmeno passato un giorno dalla sua nomina a commissario per la sanità in Calabria che Giuseppe Zuccatelli è finito al centro delle polemiche per un video di qualche tempo fa (probabilmente relativo ai primi mesi della pandemia) in cui nega l’utilità della mascherina per proteggersi dal coronavirus. Nel filmato ormai divenuto virale sui social, il neo commissario afferma infatti come per poter contrarre il virus sia necessaria un’esposizione continuativa ad esso per circa 15 minuti, facendo l’esempio di due persone che si baciano con la lingua.

Zuccatelli, polemica per frase su mascherina

Al momento non è ancora chiaro di quanto sia vecchio il video in questione, ma in ogni caso il tono utilizzato da Zuccatelli appare poco consono a quello che all’epoca era ancora il commissario straordinario dell’azienda ospedaliera di Catanzaro: La mascherina non serve a un ca**o. Sapete cosa serve? La distanza. Per beccarti il virus, se io fossi positivo, tu devi stare con me e baciarmi per 15 minuti con la lingua in bocca altrimenti non te lo becchi il virus. Il virus si becca solo se le gocce di saliva ti arrivano per 15/20 minuti addosso”.

Nel frattempo, alle polemiche per le frasi sulle mascherine si sono aggiunte quelle relative alle sue presunte simpatie politiche. Considerato vicino a Pierluigi Bersani, Zuccatelli è stato infatti consigliere comunale e dirigente di Articolo Uno, il partito del ministro della Salute Roberto Speranza, e a causa di ciò in molti sospettano che dietro la sua nomina a commissario in Calabria ci sia soltanto un classico esempio di lottizzazione politica sulla pelle della sanità.

La replica di Zuccatelli

“Le mascherine sono parte della strategia fondamentale di contrasto al Covid 19. Quindi, invito tutti ad utilizzarle, così come a rispettare il distanziamento fisico in relazione – riferisce – alle notizie di stampa diffuse. Nella prima fase dell’epidemia – aggiunge Zuccatelli – la comunità scientifica internazionale riteneva che l’uso delle mascherine fosse da riservare ai soli contagiati e ai sanitari. L’esperienza di questi mesi, tuttavia, ci ha insegnato che si tratta di un virus per molti versi ancora sconosciuto per evoluzione e modalità di diffusione”.