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Mini zone rosse nei territori più colpiti dal contagio: cosa sono

regioni zona rossa arancione

Nelle regioni attualmente gialle e arancioni potrebbero essere istituite delle mini zone rosse nel territori più colpiti dal coronavirus.

Mentre si attendono le decisioni su Campania, Veneto, Emilia-Romagna e Friuli Venezia-Giulia che potrebbero cambiare colore, si sta diffondendo l’ipotesi che all’interno di questi territori, anche se dovessero rimanere zone gialle, vengano istituite delle mini zone rosse nelle aree più colpite dal contagio.

Mini zone rosse: cosa sono?

Le suddette regioni hanno già introdotto misure più restrittive per arginare la diffusione dell’infezione. Ma per evitare di passare ad arancioni (o direttamente a rosse, come potrebbe accadere per la Campania) potrebbero pensare di circoscrivere delle aree più critiche da isolare dal resto del territorio. Un’ipotesi che aveva paventato anche il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità: “Dobbiamo sempre immaginare il sistema come un insieme unitario che può declinare nelle misure da adottare, che possono anche essere a livello di città o di quartiere“.

L’idea sarebbe quindi quella di non estendere le restrizioni a tutto il territorio regionale, disomogeneo in quanto a diffusione del contagio, ma di isolare le zone più colpite. Un po’ come fatto a Vo’ Euganeo durante la prima ondata. Il paese divenne zona rossa, le attività considerate non essenziali rimasero chiuse e i residenti non poterono uscire dai confini comunali.

Un provvedimento che, oltre che a livello comunale e provinciale, potrebbe essere adottato anche all’interno di una stessa città. Qualora si verificassero focolai in determinati quartieri, si potrebbe infatti pensare di istituire mini lockdown (come successo per esempio a Mondragone) in quelli per evitare che il contagio si trasmetta ad altre parti della città.