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Alberto Genovese: collegamento con i notai vicini alla Lega

Alberto Genovese

La storia inedita dell'imprenditore accusato di stupro ai danni di una diciottenne, raccontata su Repubblica.

Alberto Genovese, imprenditore accusato di stupro ai danni di una diciottenne, aveva dei collegamenti particolari con due notai vicini alla Lega. A raccontare questa storia inedita su questi rapporti è stato Sandro De Riccardis su Repubblica. I notai in questione sono Angelo Busani e Mauro Grandi, che non sono indagati.

Alberto Genovese e i notai

Come è stato raccontato su Repubblica, i nomi dei due notai vicini alla Lega, Angelo Busani e Mauro Grandi, non indagati, compaiono in una segnalazione di operazione sospetta da parte della Guardia di Finanza di Milano, negli atti dell’inchiesta sulla Lombardia Film Commission. “Un documento che accende i riflettori su 18 milioni 744mila euro che il notaio Angelo Busani bonifica il 5 luglio 2018 al collega Mauro Grandi. Un bonifico che ha come causale “Pagamento quote Prima assicurazione verso Bailican Ltd”. Grandi farà partire, il giorno stesso, quel denaro verso due entità estere: 17 milioni e 802 mila euro alla società cipriota Bailican Ltd, controllata al 99,9% dall’imprenditore ed ex vicepremier ucraino Sehiy Thipko, e 937 mila euro al Merchant trust alle isole Cayman” si legge. Un intricato passaggio di denaro, finito nel mirino della Guardia di Finanza.

Un’operazione considerata sospetta dalla Finanza, di cui non se ne conosce la ragione economica né gli effettivi beneficiari. Di chi sono quei soldi? Che ruolo ha Genovese e la società da lui fondata nel bonifico da oltre 18 milioni? Che rapporto ha l’imprenditore con le società off-shore che incassano il denaro?” sono le domande che ne derivano da questa scoperta. Mauro Grandi è il notaio che firma i due rogiti di vendita per l’immobile della Llc di Cormano. Angelo Busani ha gestito il “trust Diva” di Andrea Dini, cognato di Attilio Fontana, che è stato coinvolto nello scandalo dei camici. In un articolo del Fatto, era stata riportata un’intercettazione del 2013, in cui il notaio parlava con il legale della Lega Aiello, dicendo: “Domenico, la bontà è che i soldi non sono più sul conto della Lega e vaffambagno, se fanno l’esecuzione non li trovano! Però non so se sia buono per te“. La Guardia di Finanza al momento sta valutando questa operazione, considerata sospetta, per capire il coinvolgimento delle varie persone.