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I giovani studenti pagano per i ritardi e per l’inadeguatezza della società

diretto allo studio studenti liceo

Il diritto allo studio dei liceali viene visto come sacrificabile, non tutelato dall’art. 34 della Costituzione, ma dobbiamo comprendere che il loro futuro è anche il nostro.

Si parla troppo poco dei nostri ragazzi liceali, rinchiusi in casa da mesi, con il rientro sui banchi di scuola posticipato di volta in volta e con orari che spesso li penalizzano. A loro è stata negata la possibilità di frequentare la scuola “in presenza”, anche a causa dell’inefficacia e dei ritardi inspiegabili nell’organizzazione dei trasporti pubblici, già fin troppo affollati da chi deve andare al lavoro.

Se per i ragazzi fino alla terza media il diritto allo studio è tutelato a livello costituzionale dall’articolo 34 (L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita), la preparazione degli studenti delle superiori sembra essere sacrificabile, relegata ad una Didattica A Distanza ancora zoppicante, tra difficoltà e problematiche connesse agli strumenti elettronici, in un paese che, di certo, non era ancora pronto ad una simile modalità di insegnamento.

Purtroppo, coloro che ne stanno risentendo di più e che subiranno conseguenze, sia per la socializzazione, sia per la didattica, saranno i nostri ragazzi dai 14 anni in poi ed in particolare i ragazzi che questo anno stanno frequentando il primo anno e l’ultimo anno di liceo. Cosa possiamo dire a loro: i nostri gestori della PA non sono stati capaci di tutelarvi? Siete rinchiusi in casa perché la pandemia è stata affrontata senza la rigidità dovuta (e non parlo di regole, ma di esecuzione reale delle regole!)?

Per loro riflessi negativi ci saranno sicuramente. I nostri figli sono in casa ogni mattina dinanzi a un computer, che talvolta neanche funziona per la linea sovraccarica; la didattica è blanda (anche se i professori si impegnano tanto); la socializzazione in presenza, con le relative emozioni, non esiste, il contatto con gli altri oggi è solo tramite telefonini e social.

E pensare che prima del periodo pandemico tutti noi genitori tentavamo di far rimanere poco tempo i nostri figli sui telefonini, sui tablet, perché dicevamo che erano pericolosi: ed ora? Come se ne uscirà da tutto ciò? Quante domande è necessario porsi.

Cerchiamo di focalizzare l’attenzione sui nostri figli, aiutiamoli, stimoliamoli in ogni modo, cerchiamo di coinvolgerli in qualcosa di istruttivo e affianchiamo i professori nella didattica. So perfettamente che è complicato, anche noi genitori in questo periodo abbiamo problemi di assestamento per il caos e il congelamento delle attività che stiamo vivendo, ma dobbiamo impegnarci per loro, per dare loro speranza e non far perdere loro tempo prezioso. Immagino gli adolescenti svogliati e che senza uno stimolo non si impegnano a sufficienza; immagino i ragazzi che soffrono di disturbi dell’apprendimento e che devono essere continuamente seguiti e le lacune che esistono. Il dopo pandemia sarà complesso. Aspettiamoci un post molto complicato per questa generazione di liceali.

Dobbiamo organizzarci a dare loro strutture adeguate nel post pandemia, sia nelle scuole che in famiglia, molto più strutturate e focalizzate ai vari problemi psicologici e didattici che vi saranno. Ma dobbiamo organizzare tutto da ora. Non dobbiamo dimenticare che non stiamo solo compromettendo il loro futuro, ma anche il nostro e quello di tutta la società. Loro saranno gli adulti di domani, la nuova classe dirigente e politica, la nuova forza lavoro. È, quindi, importante intervenire al più presto. Come prima cosa, cerchiamo di far tornare i ragazzi a scuola, in presenza, ma senza rischiare contagi! Diamoci da fare, è tempo ormai di sistemare, strutturare e organizzare.

I ragazzi sono stanchi e si sono viste manifestazioni di studenti spontanee in molte piazza e fuori le scuole! Perché sono loro i primi a chiedere di tornare in aula. L’unico aspetto positivo è che forse con questo terribile momento vissuto, i ragazzi hanno apprezzato di più la scuola e i professori dal vivo.

W la scuola e soprattutto la scuola italiana che forma i nostri ragazzi al meglio, con professori che si dedicano a loro, nonostante lo stipendio! E nonostante tutto i ragazzi sono elastici e ricettivi e hanno dinanzi il futuro.