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Evasione da Rebibbia: scomparso 41enne. È caccia all’uomo

evasione da Rebibbia

Dal carcere di Rebibbia è scomparso un detenuto di 41 anni. La denuncia dei sindacati.

Questa ennesima evasione mette a nudo tutte le criticità di un sistema carcerario sempre più in difficoltà”. Sono le forti parole di denuncia di Aldo Di Giacomo sindacalista di S.PP. che ha fornito una serie di dettagli importanti relativi all’evasione di un detenuto sulla quarantina dal carcere di Rebibbia che nel pomeriggio di domenica 17 gennaio intorno alle ore 16.30 avrebbe “scavalcato la rete dei passeggi per poi arrampicarsi e scavalcare il muro di cinta”, così come reso noto dal sindacalista.

L’evasione del detenuto è stata denunciata anche da un altro sindacato della Polizia Penitenziaria, la SAPPE ricordando tra le altre cose che già nell’estate 2020 altri due detenuti sarebbero evasi dalla struttura penitenziaria di Rebibbia. Ad ogni modo stando prime indiscrezioni il fuggitivo avrebbe commesso dei reati contro la persona.

Evasione da Rebibbia, si cerca 41enne

Verso le ore 16,30 circa del 17 gennaio 2021 un detenuto italiano di circa 40 anni è evaso durante la fruizione dei passeggi, scavalcando il muro e poi dopo pochi metri il muro di cinta. A nulla è valso l’immediato allarme fatto scattare dall’Agente preposto, vista l’esiguità del personale presente”. Questa la ricostruzione del SAPPE, sindacato della Polizia penitenziaria che ha provveduto a denunciare l’evasione dal carcere di Rebibbia del detenuto mettendo in luce anche molti aspetti critici che starebbero denunciando il sistema penitenziario.

A questo proposito il segretario generale della UILPA De Fazio ha dichiarato: “l’emergenza connessa alla pandemia da coronavirus nelle carceri, caratterizzata anche dalle rivolte del marzo dello scorso anno, si è andata a sommare all’emergenza preesistente da tempi remoti e fatta di inefficienze strutturali, carenze e inattualità tecnologiche, deficit organizzativi e, soprattutto, dell’inadeguatezza delle dotazioni organiche della Polizia penitenziaria”.