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Vaccino in azienda, come funziona: iniezioni in orario di lavoro

Vaccini

Firmato il protocollo d'intesa per procedere con i vaccini nelle aziende, da somministrare ai lavoratori su base volontaria.

Firmato il protocollo d’intesa tra la ministra degli Affari regionali Maria Stella Gelmini, il governatore del Friuli-Venezia Giulia Fedriga, il presidente di Confindustria regionale Giuseppe Bono e i sindacati. Una firma che definisce per la prima volta le regole della vaccinazione sul posto di lavoro.

Vaccini in azienda

Il costo sarà a carico delle imprese, ma Confindustria ha confermato al governo il proprio contributo per vaccinare lavoratori e dipendenti nelle aziende. Si tratta di una decisione che per la prima volta definisce le regole per le vaccinazioni sul posto di lavoro, aprendo ad accordi che si estenderanno a tutto il Paese, contribuendo in questo modo ad immunizzare decine di migliaia di persone. Le vaccinazioni in azienda non sorpasseranno la lista di priorità già definita dal piano nazionale. Si attiveranno tra fine aprile e i primi di maggio, quando in Italia arriverà un numero di fiale consistente per richiedere l’apporto di più centri vaccinali possibili. Le regioni informeranno Confindustria del numero di vaccini disponibili, dei tempi di approvvigionamento e della reale disponibilità. A questo punto toccherà alle aziende aderenti raccogliere le prenotazioni tra i loro lavoratori e comunicare le adesioni per via telematica.

Le aziende che completeranno per prime la procedura saranno anche le prime a partire, ricevendo il numero di dosi corrispondente alle prenotazioni. Le decisioni dei lavoratori saranno coperte dall’anonimato. L’azienda garantirà la priorità, stabilita dai comitati anti-Covid, ai lavoratori più anziani e a quelli più esposti a rischio. L’adesione delle aziende alla campagna vaccinale sarà condizionata dal numero di fiale disponibili e quando la disponibilità finirà verrà creata una lista d’attesa per ulteriori invii di vaccini. La somministrazione dei vaccini in azienda verrà garantita solo a chi sarà in grado di garantire le condizioni di sicurezza e disporrà di personale medico abilitato e formato per la vaccinazione. Si tratterà di medici aziendali o medici di strutture con cui le aziende firmeranno convenzioni. Si recheranno agli hub di distribuzione per prendere il carico di dosi e la documentazione e saranno i responsabili della rendicontazione delle fiale e della restituzione alle regioni di quelle in sovrannumero. La Asl avrà il compito di comunicare i tempi di somministrazione della seconda dose. Le somministrazioni avvedranno durante l’orario di lavoro, all’interno delle aziende.