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Dalle Hawaii alle coste laziali, imparando il kitesurf

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Dalle calde e ventose acque delle isole Hawaii, il kitesurf (o kiteboarding) sta spopolando anche tra gli appassionati sportivi nostrani, in cerca di nuove emozioni a pelo d'acqua. E' sufficiente una tavola specifica e un aquilone (il kite-o ala- appunto) che, manovrato con una barra di controllo ...

Dalle calde e ventose acque delle isole Hawaii, il kitesurf (o kiteboarding) sta spopolando anche tra gli appassionati sportivi nostrani, in cerca di nuove emozioni a pelo d’acqua.

E’ sufficiente una tavola specifica e un aquilone (il kite-o ala- appunto) che, manovrato con una barra di controllo collegata da due o più cavi (che arrivano anche ai 27 metri di lunghezza), permettono di fare evoluzioni spettacolari, trick, e accellerazioni a gran velocità sfruttando anche venti “deboli” (dagli 8 ai 40 Kts), planando come uccelli in sicurezza sullo specchio d’acqua con un’attrezzatura che deve tener conto di due fattori: il peso del kiter (chi guida l’aquilone) e dalla situazione ventosa dello spot (cioè i tratti di costa) usato. Tavola e ala devono essere proporzionate, come dimensioni e a parità di peso corporeo di chi lo pratica, a quanto vento c’è nel momento in cui si metta piede in acqua, anche perchè in condizioni metereologiche particolari (presenza di mare mosso e vento forte) la prestanza fisica, l’allenamento ma soprattutto l’esperienza è essenziale per non incorrere in rischi sia per l’incolumità propria che per quella altrui.

Nonostante sia uno sport facilmente praticabile da tutti, perchè non richiede grande forza fisica basandosi su quella cinetica, richiede comunque l’apprendimento di alcune questioni tecniche: teoria del volo, conoscenza dei venti, accenni di metereologia, self-rescue, uso dei sistemi di sicurezza, solo per citarne alcuni.
I corsi base,che vengono tenuti nelle strutture qualificate e professionalmente competenti, scelte dall’AKI (Associazione Kitesurf Italiana), hanno breve durata di circa 6 lezioni.

Il percorso di formazione inizia frequentando scrupolosamente il corso e prendendo confidenza con la tavola e l’aquilone nelle kitebeach attrezzate.
Nel Lazio ce ne sono diverse, per gli oltre 2500 appassionati: a Fiumicino cè la “Kite School Focene Roma”, tra Anzio e Nettuno il “Centro Kitesurf” (particolarmente frequentato in inverno per via dei venti provenienti da Est), a Salto di Fondi (Latina) dove c’è “La Lucciola”. Spingendovi un po’ più giù, nel suggestivo Golfo di Gaeta c’è la spiaggia di Vindicio, spot perfetto per principianti e freestyler
La lista prosegue con Torvaianica, San Nicola, Sabaudia,Ostia (al 1°cancello, mentre a Ostia Lido verrà allestita il 17 e 18 Settembre una sfida tra i migliori 40 kiterss italiani) e Maccarese (nello stabilimento “La Ramblà”, dove si terrà “EventOne” dal 30 settembre al 2 ottobre),ultima tappa di freestyle maschile che decreterà il campione italiano).

Dovunque sia la vostra kitebeach preferita, è bene sempre assicurarsi che sia munita di un gommone da recupero, contraddistinta da cartelli ben visibili che segnalano il divieto di balneazione per i non praticanti e con un canale d’uscita a forma di imbuto delineato dalle boe. kitesurf